Bomba H

Non ho mai saputo come si chiamasse il Comandante. Faceva visita alla libreria di rado, sempre accompagnato da un amico.
“Sono venuto per il libro”, annunciava ogni volta. Io allora andavo subito in magazzino, dove da tempo alloggiava un polveroso scatolone, contenente le copie di un saggio pubblicato a pagamento da una casa editrice sconosciuta. Il proprietario della libreria mi aveva spiegato la situazione nei dettagli.
In apertura c’era una prefazione firmata da un noto politico, molto ammirato dal Comandante. Quest’ultimo aveva acquistato centocinquanta copie del saggio, con l’intenzione di regalarle ad amici e conoscenti in modo da diffondere la tesi esposta: risolvere i conflitti in Medio Oriente con una bomba atomica. Cancellare il Medio Oriente dalle cartine, insomma. Mi chiedevo sempre come fosse stato possibile diluire in duecento pagine una soluzione tanto semplice e diretta.
E per quanto fantasticassi, con nero umorismo, sulla solidità delle argomentazioni, non andai mai oltre la pagina e mezzo di prefazione. Di solito il Comandante si passava la copia tra le mani, faceva leggere la prefazione all’amico, elogiava l’arguzia del noto politico e chiedeva quante copie ci fossero ancora.
Quando le rimanenze sarebbero state circa una ventina, da esaurire dandole via durante una cena a casa sua, avrebbe acquistato altre centocinquanta copie.
Raccontava di essere stato in quelle terre lontane negli anni ’70, “Quando erano un paradiso”. Ma ormai non rimaneva che prendere la decisione estrema. Era morta e continuava a morire troppa gente, compresi gli italiani partiti come reporter o militari.
Inoltre conosceva il mondo, aveva visto guerre, dittature; sapeva quanto i conflitti influissero sull’economia.
L’atomica avrebbe eliminato una causa di ingenti spese per le nazioni coinvolte e rivoluzionato l’andamento della borsa a livello internazionale.
Un giorno chiesi al proprietario, che pure ignorava il nome del Comandante, se l’anziano armatore avesse ricoperto ruoli importanti durante la guerra mondiale, o in altri conflitti.
“Ma chi? Il Comandante che ha i libri in magazzino? Quello è sempre stato sulle navi da crociera”.

(di Marco Parlato)