Book Pill

“Esco a dare da mangiare agli uccellini e a volte, prima di mettermi a letto sola come sono, mi tocco il cranio di qua e di là per vedere se si sta ingrandendo e mi chiedo, se così fosse, che cosa di utile potrebbe riempirlo.” Diventa conchiglia, leggi Aimee Bender nella nuova Book Pill di Lahar Magazine!
“Qui non c’è neve. Non piove mica tanto. Ma dove sono? Cos’ha che non va questo terreno? Incrociò le braccia al petto e si prese le spalle. Concentrati bene, pensò. Dove sei? Tutto diventò vuoto e silenzioso. Non sentiva forze che lo tirassero da nessuna parte. Chiuse gli occhi strizzandoli forte e lasciò ribollire la domanda: Dove siete andati? Venite a cercarmi. Sono qui. Venite a cercarmi.”

Io ho paura del vuoto. Vuoto significa suoni che rimbombano nella cassa toracica, parole di niente, pochi misurati gesti. Vuoto significa ustionarsi le dita per arrampicarsi su pareti invisibili. Vuoto significa guardarsi allo specchio e vedere solo acqua. Vuoto significa diventare invisibile a chi quel vuoto non lo deve percepire; vuoto significa finzione.

Vuoto significa cercare disperatamente qualcosa che possa zittire quell’ansia, quel senso di fallimento. Vuoto significa fare un lavoro che non ti piace solo perché devi; amare qualcuno che ti è stato imposto (o che ti sei imposto). Vuoto è leggere degli altri perché le tue storie non ci sono più. Questo è quello che fanno i personaggi di questo libro: vivono in favole tragiche ed immaginifiche, fanno sesso in biblioteca, non hanno labbra, hanno enormi buchi nella pancia; sono folletti e sirene, ritrovano oggetti perduti e dimenticati chissà dove, usano le dita per forzare le serrature. Aimee Bender li colloca in mondi fantastici, gli permette di cambiare materia, trasformarsi, avere cervelli che si ingrossano. Regala loro infinite possibilità, nuove visioni: sottrae i pregiudizi, moltiplica i piaceri, asseconda le fantasie. Tutto, anche l’impossibile, per non lasciarsi ingoiare dal vuoto.

Aimee Bender, La ragazza con la gonna in fiamme, Minimum Fax

a cura di Tamara Viola