Ciao, chi sei? Tu

Se un giorno riuscirò a raccogliermi, a capire dove sto andando, ad individuarmi in mezzo alla folla, allora sì che forse mi starò riabbracciando. Per ora quello che so è che mi sembra di essere estranea a me stessa, se mi incontrassi non mi riconoscerei. Farei quella faccia stupita ed imbarazzata di quando si incontra una persona che dice di conoscerti…e tu non sai chi è. È incredibile il prezzo che si paga a volte, . pensavi Pensavi che tutto andasse in una certa direzione, pensavi di riuscire ad intravedere uno schema, una bozza da seguire. Ci si scopre equilibristi per un attimo, ti stai buttando di schiena su un materasso ed il materasso non c’è più. Quando lo realizzi, in quella precisa frazione di secondo, cerchi di aggrapparti a qualsiasi cosa ti circondi, cerchi di salvarti, trattieni il respiro e ti divincoli alla caduta con tutta la forza che hai. Ma la fisica è così crudelmente vera che tutte le leggi che non sapevi nemmeno esistessero, ti si applicano perfettamente, come ad un modellino del cazzo. E cadere è inevitabile. È difficile arrendersi alla caduta, fare un bel respiro e cadere giù. Io non l’ho fatto, ho pensato di poter rimbalzare ancora prima di arrivare al suolo. Povera cretina. Adesso, come dopo una brutta caduta, devo riuscire a fare il controllo di quello che c’è, mandare impulsi dal cervello fino alle mie estremità e vedere se ne torna qualcuno. Fare degli esperimenti di mobilità, il braccio c’è ancora? Lo sento? Lo muovo? Di quanto? Le dita dei piedi, quante ne ho ora? La sensibilità della schiena… Poi, dovrò raccogliere un po’ di energie, e provare a chiamare aiuto… ma siamo sicuri che qualcuno mi aiuterà? E se mi facesse più male di quello che già provo? Forse chiedere aiuto non si può, devo farlo da sola. Si cade da soli, no? E bisogna riuscire ad alzarsi da soli. Se riuscirò a farlo, a rialzarmi di nuovo, mi conoscerò davvero. Sarò io finalmente, e saprò che ce l’ho fatta da sola e che posso andare dove voglio. Sarò forte, invincibile.