Due Panini

A cena preparò due panini. Sua moglie era di sotto, nella lavanderia. Da qualche giorno aveva smesso di fare il bucato. “Non fai mai niente”, ripeteva a suo marito. Luca aveva lo strano vizio di farsi gli affari suoi anche dinanzi alla necessità di un suo intervento. Marta non tollerava più questa situazione.
– Dovresti andare al supermercato.
– Ho delle cose da sistemare.
– Ecco, lo vedi? Non fai mai un cazzo. Io rischio il licenziamento per via dei numerosi permessi e tu pensi sempre agli affari tuoi.
I due panini aspettavano Marta, mentre Luca leggeva un articolo online. Fissò l’orologio, dopodiché iniziò a sfogliare l’elenco delle serie tv disponibili su Netflix. Marta aveva espresso il desiderio di guardare Love, Luca voleva solamente rivedere qualche puntata di Breaking Bad. Lei era ancora di sotto quando lui cliccò play sulla terza puntata della seconda stagione. Dopo dieci minuti, Marta entrò in cucina.
– Quanto sei bastardo da uno a dieci?
– Eri di sotto, ho pensato che fossi impegnata.
– Già, e lo sono ancora. Perché non muovi il culo e fai qualcosa per aiutarmi?
– Sono stanco, ho lavorato parecchio oggi.
– Sì, perché io non ho fatto altro che contarmi i peli della fica.
– Vaffanculo, io sono quello che porta più soldi qui dentro.
– Sei un fottutissimo stronzo.
Il panino di Marta rimase nella cucina per tutta la notte, fino a quando Luca decise di uscire a fumare una sigaretta. “So fare cose migliori che stirare e sistemare la casa”, disse borbottando. Dopo aver spento il mozzicone in giardino, prese il panino e strappò un morso. Il pomodoro era talmente succoso da lasciar colare un liquido scuro, un miscuglio tra il verde e il rosso.
– Quello è il mio panino.
– Pensavo stessi dormendo.
– Pensa di meno, agisci di più.
– Cosa vorresti dire?
– Sei uno stronzo, Luca. Io mi faccio un culo così dalla mattina alla sera e tu hai anche il coraggio di trattarmi in questo modo.
– Non ci vedo nulla di male. Io lavoro e tu mantieni l’ordine della casa.
– Spero che tu stia scherzando.
– No, non sto scherzando.
– Perché ti comporti come uno stronzo?
– Perché il mio lavoro me lo consente. Il mio stipendio è due volte il tuo. Se non fosse per me, a quest’ora staremmo ancora a casa dai tuoi.
– Non ho parole.
– Ecco, lo vedi?
– Aspetta, cosa dovrei vedere?
– È tutto così veritiero che non hai più nulla da dire.
Marta ritornò a letto. Sul volto aveva i segni della rassegnazione. Prese i racconti di Cheever che aveva sul comodino e iniziò a leggerne uno a caso. Luca rimase in cucina, scelse uno dei suoi porno preferiti e mise il bollitore sul fornello. I dettagli di quella notte rimasero impressi nella mente di Marta, sorvolanti in quella di Luca. Il tè scottava e nel frattempo il video era arrivato alla sua fase conclusiva, quella in cui non sai mai come andrà a finire sul serio.