Gola Et Lussuria

Gola et Lussuria io condanno,
ché il peccato è si fitto in codesta urbe
ch’ora le genti si credon tutte furbe
mentre a me meco medesimo vien affanno.

Affanno sì! Nel mirar de tradizioni
le infime e piene corruzioni.

Oh! mia amata, dove siete?
Con il vostro amore io movo
il sole, le stelle e covo
grandi speranze liete.

Liete sì! Contro il continuar del tempo
che di codesta società non m’attempo.

Quindi lottare, per salvare alma
di chi è caduto in codesto oblio,
sapessi quante volte nominai ‘l nome d’Iddio
che ora in me scende gran calma.

Calma sì! Nel pensare d’essere diverso
senza paura di parer controverso.

Ripudiate, come Savonarola il santo,
tutte queste velleità e peccati
sentitevi realmente amati
ch’oramai ‘l tempo non è più tanto.