Il Vuoto Sotto I Piedi

Lei ansimava sonoramente, con ritmo regolare e intensità crescente. Un urlo intenso e poi il silenzio di un abbraccio tra due amanti.
STOP.
Era la diciassettesima volta che veniva provata la scena della camera da letto.
Anche stavolta al regista non andava bene, “non è fare l’amore quello! Sembrate delle bestie che copulano, non uomini che si amano!”
Pausa di 5 minuti.
Gli attori, ancora nudi sul letto e senza grandi problemi, si accendevano una sigaretta e parlavano al cellulare, mentre la troupe si preparava a girare nuovamente la scena.
Intanto il regista sprofondava sulla sua sedia e si immergeva in uno stato di profonda riflessione.
Nel cuor suo sapeva che quella scena non poteva essere girata meglio di così: troppo mediocri gli attori che aveva per le mani.
Purtroppo da qualche tempo il famoso regista versava in una profonda crisi creativa che lo aveva portato, oltre che in uno stato malinconico, ad esaurire il conto in banca e perciò, per guadagnar qualcosa, aveva accettato quell’infima sceneggiatura.
Allora perché ostinarsi con quella scena?
Non voleva ammetterlo, ma riconosceva in quella scena qualcosa di familiare. Mentre guardava lo svolgersi dell’azione, non vedeva gli attori, ma vedeva se stesso e le tante amanti che aveva portato dentro al suo talamo. E mentre si rivedeva, un profondo senso di squallore lo invadeva.
E si che lui non era bigotto, aveva sempre predicato l’amore libero e pensava che solo l’appagamento dei sensi poteva portare la felicità della vita; addirittura pensava che il sesso fosse uno dei fini dell’esistenza; ma, nel vedere tutto ciò, qualcosa dentro di lui iniziava a ribellarsi.
Lui , sognatore e pieno di ideali, non poteva aver vissuto gli anni più importanti della sua esistenza nella mediocrità, saltando da un letto all’altro senza lasciare un segno nel mondo .
La sua esistenza era sempre stata un fallimento? No, c’era stato un tempo in cui era felice: gli anni in cui stava con Anastasia, il suo unico amore. Si ricordò di quella volta al fiume: non era successo niente di particolare ma lo ricordava come uno dei suoi momenti più felici.
La tempesta interiore era passata, ora stava bene, aveva capito. Prese il suo capello, apri la porta; “Ognuno di noi nasce felice, ma il mondo lo corrompe con le sue idee pazze” e mentre pensava questo, con un sorriso, si incammino verso la sua nuova vita.