Isabella

Coinvolgente e travolgente amore. Per la cultura, per l’arte, per il bello.

Bello come il significato del suo nome, “equamente e in ogni parte bella”, bello come il suo volto dipinto da artisti eccellenti quali Leonardo, Tiziano e Mantegna. La mia Isabella è stata una donna potente, colta, raffinata e intelligente. Ha vissuto di vittorie e di grandissime delusioni, è stata madre di sette figli e moglie di un marito rude e, il più delle volte, assente. La mia Isabella è morta esattamente 476 anni fa, eppure esercita ancora un fascino irresistibile.

Che cosa aveva Isabella più di tante altre dame del suo tempo? Isabella d’Este aveva gusto. Quel gusto che solo una donna può avere: attenta alle mode, ai dettagli e alle più piccole sfumature. Isabella aveva curiosità. Quella incontrollabile, impetuosa e insaziabile curiosità verso tutto ciò che non si conosce o non si comprende appieno, verso il mondo, verso gli altri, verso Dio e verso se stessi.

Isabella aveva brama di possesso. Desiderava le gemme più belle, i tessuti più preziosi, i libri più ricercati e i pittori più affermati. Per questo motivo Isabella aveva anche un’inesauribile caparbietà. Le sue lotte e le trattative con i migliori artisti del tempo, gli emissari inviati in giro per il mondo con lo scopo di ottenere pezzi unici nel loro genere come, tra le altre mirabili cose, il bellissimo Cupido di Michelangelo. Cocciuta, penserete voi. Devota, direi io. Isabella viveva di passioni. Per ogni forma d’arte, per il sapere, per la corte di Mantova, per la sua immagine, per la musica. Passione che riversava nel collezionismo, prima donna del suo tempo ad avere uno studiolo personale in cui, maniacalmente e con grande intelligenza, collezionò oggetti frutto dell’abilità umana e della divina Natura. Con la necessità di apparire tipica di ogni donna, Isabella fece in modo che ogni riproduzione del suo volto fosse espressione di come lei stessa desiderava essere vista: elegante, sempre giovane e ovviamente bella. Idealmente bella.

Isabella è stata soprattutto una donna. Quel tipo di donna che sa essere forte e, allo stesso tempo, immensamente debole, sicura di sé ma, in fondo, sempre un po’ insoddisfatta. Una donna attorniata da un’intera corte ma, nel silenzio della sua stanza, una moglie sola. Isabella è stata quel tipo di donna che lascia il segno. Ha cambiato la storia dell’arte, del collezionismo e dell’Italia. Ha ribaltato la concezione di un mondo in cui il potere, la cultura, l’indipendenza erano, per natura, qualità maschili. Per me Isabella è stata una sorprendente scoperta, un’inaspettata fonte d’ispirazione. Piacevole argomento dell’ultima domanda dell’ultimo esame della mia carriera universitaria.
Isabella è stata la “Signora del Rinascimento”, Isabella è un po’ mia e spero che dopo questo racconto Isabella diventi anche un po’ vostra.

“Né con speranza né con timore”
(Isabella d’Este)