La giullarata del vino

Venite! Avvicinatevi!
Uomini e donne… sopratutto le donne.
Ascoltate e divertitevi con il sacro dono di Dio: il vino, chiaramente.
Porco boia, sì: proprio il vino.

Il mondo è imperfetto e crudele, ma con il vino tutto passa.
Il padrone ti frusta come un mulo? Bevi e il dolore non lo senti più.
Tua moglie è più larga di una vacca? Bevi e chi se ne accorge.
E con il vino il povero diventa ricco; e più bevi e più sei ricco.

Ascoltate me: lasciate la birra ai signorotti e ubriachiamoci assieme con l’uva di Bacco.
Ma non state li impalati e ditemi: qual’è stato il miracolo che ha reso celebre Gesù?
Non certo quando ha portato in vita un morto, quello lo saprebbe fare una qualunque prostituta.
Quando ha separato le acque? Brutto fesso, quello era Mosè.
Ho capito, ve lo dico io: è stato quando ha trasformato l’acqua in vino.
Proprio per questo l’unico vero luogo di culto non è la chiesa che vedete alle mie spalle,
ma è l’osteria. Proprio così, l’osteria.
Durante la sua ultima cena, Gesù si fece oste e offrì il suo sangue, ossia il vino, ai suoi commensali.
Dunque non c’è miglior modo di pregare se non bevendo vino.
Ubriacandoci ci avviciniamo a Dio; e più beviamo e più ci avviciniamo.

Alziamo i calici, gente, e che il vino ci allieti la vita.