L’amor scortese

L’amore si fa a lume di candele, mentre sui pavimenti lasciamo cadere i vestiti che da soli, nei ricami, raccontano l’impossibilità di un un’unione,  – quella di un giullare con la sua Regina.

Rileghiamo la segreta intimità lì laddove la peste costringe anime contadine ad abbandonare le fredde abitazioni e la selva incolta ne avvolge le mura nascondendo la luce flebile del camino riflessa nelle finestre. Perché negli anni, la passione brucia dentro, cresce alla vista del seno costretto nel corpetto, sbatte contro il ferro freddo della castità imposta dal magnate padrone di questo sporco reame.

I vostri occhi accesi dal piacere, seguono le mie dita percorrere delicatamente la  pelle mentre percepite il calore delle labbra arrivate all’orecchio per sussurrarvi  che uccideremo quel maiale, gli faremo mangiare la corona, anzi no, lo tortureremo, magari evirandolo, dopodiché costruiremo un girone dell’inferno in cui meravigliose dame mostrano mostreranno eccitate il loro sesso a un vecchio mutilato.

Pura illusione!

La verità è che tutto finirà presto. Le guardie regali stanno battendo l’intera contrada e tra poco arriveranno, butteranno giù la porta e voi fingerete di essere stata rapita, violata, costretta.

Darete ordine di farmi catturare e inchiodarmi al suolo ruvido dentro codeste mura, dove le fiamme appiccate dai soldati cancelleranno ogni prova e daranno un costo alla redenzione dei nostri peccati. Con il fuoco purifichiamo le anime prima di consegnarle a Dio, poiché l’umanità non vuole che il Signore si accorga delle nefandezze compiute in suo nome.

Piangerete, mentirete non rivelando che quello strazio è per uno schifoso giullare di corte. La Storia storia consegnerà ai postumi il ritratto della più bella e saggia Regina regina mai nata, ma roghi ed urla vi perseguiteranno per tutta la vita non lasciandovi riposare.

Così sia, mia signora.