L’Artista

Essere artista.

Scrittore, poeta, scultore, pittore, idealista, sognatore a tempo andato.

Ebbro di vino, diciamo pure alticcio. Aprire le porte dell’Oltre, dove coscienza e conoscenza si confondono in acque galleggianti e incostanti. E’ essere artista, anche questo.

Scrittore travestito da mimo, compone versi e punteggia frasi sconnesse.

Un posacenere che rigurgita mozziconi. Marlboro light, Davidoff Gold, Cohiba d’oltreoceano, MS, Black Death alla vaniglia, al lampone. Il succo si sprigiona nell’aria intorno a me, ridotto a nebbia di frutta.

Non ho tenuto il conto, né del vetro, né del tabacco. L’ispirazione è così, viene, va, chiede, pretende, non bussa, sradica impegni e pensieri, prepotente ti rapisce e ti risputa solo quando ha finito. Ed è per mantenerti viva che aspiri, deglutisci, sali la lingua e lecchi le labbra sempre bagnate. Sanno di vino, bianco, fermo, ghiacciato. Niente di meglio.

Se ti va bene ti lasciano sfogare, sciogliere frasi, disporre parole, virgole, decantati punti esclamativi. Se riesci a domare i sensi diventi padrone della pagina bianca, della tua immaginazione. Padrone di te stesso.

Altrimenti è l’oblio ad oscurarti e la consapevolezza si perde nel pensiero, nelle paure, nelle idee che mai diventeranno parole.

Ma no. No, mantieni le braccia salde, le prese forti e scrivi.

E scrivi ancora, è un raptus di ordine che quieta il cuore e pacifica la testa.

Soltanto dopo, quando le pagine sono diventate nere, si sono trasformate e da qualche parte, in qualche luogo, vivono nuove vite, soltanto allora i sensi possono perdere la strada.

E’ l’oblio della Creazione. Ed è pace e sorriso.

L’ultimo bicchiere, con un’onda si riempie e l’ultima sigaretta, si aspira piano, la frenesia ha lasciato il posto alla riflessione.

Al pacato sonno di chi si è svuotato di tutto.

Per un po’ non sarà altro che riposo, la mente gira il guanciale e si sdraia.

Buonanotte artista.