Lies

Tutto è iniziato quando mi sono comprato una webcam. Ovviamente non mi hanno fatto domande al negozio. Volevo conoscere persone, vedere cosa è disposta a fare la gente su Internet oltre a vedere amici lontani. Io però non smaniavo all’idea di essere visto.
Cosa avrebbe potuto pensare la gente di me? Non mi fido degli altri. Sono solo un ammasso informe di bugie con le gambe, le persone.
Esseri di cui non bisogna fidarsi e pronti a colpirti alle spalle. Infami pronti a tutto pur di vedere realizzati i propri obiettivi e affossare gli altri. Spulciando in Internet si possono trovare i peggiori esempi possibili di perversione sessuale e manifestazioni di odio e di umiliazione, basta solo saper cercare e nel caso avere la fortuna, o sfortuna, di imbattercisi. Dopo un po’ mi sono appassionato: inizialmente non pensavo sarebbe successo.
Ero spinto dalla curiosità di scoprire fin dove la lussuria personale può portare un individuo pur di soddisfare i propri viscidi istinti e desideri socialmente inaccettabili. Mi sono lasciato coinvolgere. Senza nemmeno accorgermene sono inciampato in questo solco.
E il baratro in cui sono finito era più profondo del previsto. È buio il girone dei peccatori come me.
Ti sei mai chiesto quanto è psicolabile la mente di un bambino?
Ti sei mai chiesto fino a che punto può arrivare la sua naturale ingenuità? Un paio di bugie, una manciata di promesse che tanto non verranno mantenute, ma a cui lui crederà senza sospettare nulla.
Digli che sei una ragazza, che hai un paio di anni in più, che vuoi conoscerlo, ma prima vuoi vederlo nudo. Digli che è solo un gioco di scambi. Gli mostrerai le tette. Magari un giorno poi vi potreste addirittura vedere di persona. Se poi quello che ti capita è un bambino più sveglio del solito, a cui passa per la mente che esistono pedofili su Internet, basta solo insistere di più, non farsi sentire per un po’ e fargli credere che hai trovato qualcun altro. Sarà poi lui a cercarti.
I bambini vogliono solo ricevere attenzioni. E poi puff: il gioco è fatto.
È facile cancellare un account e far perdere le proprie tracce.
Lui non ne parlerà mai per paura di essere deriso o subire pressioni dai genitori e rischiare domande su domande da uomini in divisa. “Era solo un gioco. Solo un gioco con un’amica che si è ritirata prima della fine”.

(di Pietro Sutter)