Lori

Anna ogni volta che torna a casa respira. Non si toglie le scarpe, né si mette la tuta, corre solo a sdraiarsi sul letto.

Il viaggio in treno del venerdì porta con sé tutta la stanchezza della settimana, assieme alle chiacchiere di ogni studente che pendola, le coppie che partono e qualche turista inglese, poco abbronzato e con in mano una guida. L’odore di camera è un convoglio di profumi familiari: la pizza fatta in casa, il sapone di Marsiglia e la lavanda sistemata con accortezza negli armadi; niente è più intimo di questa essenza.

Piano piano Anna si alza ed osserva le piante in salotto, i mobili, i libri; sua mamma Lori apporta sempre delle modifiche ed Anna si diverte a scoprirle senza chiedere. Lori ha studiato economia all’università ma ha una sconfinata passione per l’arte che a volte tenta di nascondere. Adora riempire il suo tempo libero con film e libri perché, in fondo, sono loro che con una vita ti permettono di viverne altre mille, dice spesso.

–Hai fatto tu questo disegno?-  le domanda curiosa Anna, mostrando un foglio che spunta da una rivista di moda. –Sì ma non sono troppo soddisfatta- risponde sua mamma. Anna sorride osservando l’armadio in legno all’ingresso che, per colpa di una lampada, non riesce perfettamente ad incastrarsi contro il muro. Anna ama l’irregolarità di quei centoventi metri quadrati che la fanno sentire veramente a casa, quell’ordine imperfetto che altro non è che il compendio di un’ infanzia passata tra quei muri con i fratelli.

Lori le ha sempre permesso di scrivere sulle pareti lasciando libera la creatività di imporsi sulla materia e farla propria, o attaccare foto, poster e, perché no, cartoline. Oggi è venerdì e come tutti i venerdì Anna comincia verso le sette e mezzo a prepararsi per uscire, scivolando di soppiatto in camera della mamma. A piccoli passi si avvicina all’armadio e lo apre; un’occhiata rapida le fa scegliere una delle numerosissime maglie a righe per cui Lori va pazza. Anna torna in camera per cambiarsi e corre da sua mamma. “Come sto?” chiede. “Mi pare di capire dove tu abbia frugato!” esclama Lori, “comunque ti sta bene” aggiunge poi, “non perdermela”. Anna annuisce ed indossa il cappotto con un sorriso, grazie risponde. Apre il portone di casa ma torna un attimo a sbirciare sua mamma, sentendola ridere fin dall’ingresso. La stanza è buia e silenziosa, nessun altro è con lei: Lori sta guardando un film con le cuffie. Anna socchiude la porta e, sorridendo ancora, esce di casa.