Lucciole

Nella notte più nera di sempre, risuonano per le strade vuote della città le grida di chi ha sete di consumarsi, e freme dalla voglia di evadere dalle luci della quotidianità che oscurano le anime. I nostri corpi scivolano l’uno sull’altro al ritmo con cui il fiato caldo scalda le spalle ed il collo dell’altro. Siamo come lucciole, ogni gemito riempie di fiaba un campo tenebroso fatto di meravigliosi fiori inconsapevoli della loro bellezza, a causa del buio nel quale sono stati condotti da relazioni apatiche e virtuali.

Mordimi forte, con la foga e la passione di un vampiro che tra qualche ora dovrà fuggire, nascondersi, perché il sole sorgerà, e torneremo ad essere razionali, produttivi, ma con un buco nero nello stomaco che nel frattempo risucchia amore, mentre vomita ansia e soffoca la mente.

Allora ti imploro di non aver paura del sangue, di strapparmi gli occhi, non abbandonarmi, disegnerò le forme di questa realtà immaginando il tuo profumo, disegnando nella mia mente la tua voce, cosi non sarò più al buio.