Maschere invisibili

Gli operai lavorano scalzi e il capocantiere non ha l’aria di chi se ne curi.
Non c’è sicurezza, non ci sono contratti. Conta solo il progetto della committente. Le malelingue la tacciano di megalomania, ma al capocantiere interessa portare a casa il lavoro. La strega vuole la grotta delle fate e noi facciamo la grotta delle fate. Lapo arriva con un camion carico di conchiglie, quella vuole una grotta rivestita di conchiglie e nessuno la contraddice. Eroso dai pensieri fa qualche passo sulla sabbia rovente, si ferma e dà un calcio al nulla. Il suo parere è stato esposto invano più di una volta, costruire qualcosa che duri su quel terreno è impossibile, crollerà tutto durante gli scavi della galleria (sì perché quella vuole anche la galleria). Gli si legge negli occhi scuri che è terrorizzato dal fallimento. Il capocantiere lo conosce da sempre. Accolto come muratore, in capo a poco tempo lo ha voluto al fianco in qualità di vice. Vorrebbe incoraggiarlo, ma il sudore che cola sugli occhi appannandoli complica anche i gesti elementari.
Prova con una pacca sulla schiena, eccede in forza, lo fa sbilanciare e cadere. Il collo del capocantiere è abbronzato abbastanza da farlo sembrare un avventuriero di terre lontane, eppure sbianca sotto la pressione delle dita di Lapo. Il sole cuoce i cervelli, la televisione stamane diceva che le temperature avrebbero sfiorato i 45 gradi. Non era una giornata adatta per la spiaggia. Il capocantiere vede sdoppiare e triplicare i Lapo ribollenti quando la strega arriva e con una mano sola li stacca e rialza da terra. Adesso andiamo via, dice. Quando lo racconto a vostra madre vi rivolta come calzini. Raccogliete palette, retini, ruspa, camion e muoversi. Cosa c’è che non va adesso? Deposte le maschere invisibili dei loro giochi, gli gnomi col costume da marinaretti dicono amari: “Altri bambini distruggeranno la nostra costruzione.” E allora? E allora prima la distruggiamo noi. Scuotendo la testa la strega cammina verso le docce, le piante dei piedi roventi, alle spalle sente i piccoli colpi dei calci contro la grotta delle fate.