La Mia Penna Capitale

Ognuno di noi vive nel proprio universo. Io, tu, egli, noi, voi, essi. Tutti in coro! Io, tu, egli, noi, voi, essi. Io, tu, egli, noi, voi, essi. Io, tu, egli, noi, voi, essi. Evviva, sia grazia al signore per questo miracolo. Che felicità!
Giunge la morte, poiché tutti gli uomini devono morire.
La amavo, eppure ora vivo e rido come se nulla fosse successo. Amavo? Amavo chi? Non so più quale sia verità e quale illusione. Amavo forse me stesso più di quanto amassi lei? Il mostro dentro di me diventa sempre più grande. Invidia provo per chi conosce questa risposta. E l’invidia si fa mostro.
Arriva un saggio, poiché solo un saggio può darci la risposta. Mi dice: “Se tu l’amavi, questa è la verità. Poiché la verità è ciò che sta dentro di te”. Il saggio non resta a lungo in vita, tuttavia riesce a creare in me una nuova illusione. Inizia.
Me, me, me, me, me, me. Che brillante stagione, continua a fornicare e moltiplicarsi. Me, me, me, me, me, me. Me, me, me, me, me, me. Invidio me, odio me, amo me. Il mostro diventa sempre più grande. Il mostro assume le me sembianze.
Arriva un dottore, poiché solo un dottore può combattere un mostro così grande. Cammina verso di me con grande tranquillità, ride. Non dice nulla, solo indica me senza alcun timore. Sento dentro di me una voce. Capisco. Per chi provo ira, invidia, gola, avarizia, superbia, accidia e lussuria? Tutto è verità e illusione dentro il me creatore. Il dottore scompare. E questa volta sia grazia a me, sia grazia al signore.