Music Pill

Yôgaku. Questo è il termine che i giapponesi usano per riferirsi alla musica occidentale. Certo dai missionari cristiani del XVI secolo ai vicentini Sun Eats Hours (che nella terra del Sol Levante spopolarono, vedi split album coi Nicotine) molte cose sono cambiate. Eppure l’Oriente più o meno estremo non smette di essere fonte di ispirazione per artisti nostrani. Più o meno estremi.

01 Gionata Mirai – Allusioni No.5 
(Allusioni, La Tempesta Dischi)
2011年3月13日. 津波 [tsunami]

02 Shizune – Ok… anywhere, but not in 秋葉原 
(Shizune, Autoproduzione)
改善 [kaizen]

03 Fusch – Family tree 
(Mont CC 9.0 – Third Act, Jestrai Records)
家族 [kazoku]

04 Geisha Red Can Satiri – Communication Overload 
(Geisha Red Can Satiri, Autoproduzione)
芸者 [geisha]

05 Chewingum – China metropolitana 
(Nilo, Garrincha Records)
中国 [Chūgoku]

06 Hattori Hanzo – Se io faccio Godzilla, tu mi fai il giappone 
(Eau de Punk, Autoproduzione)
怪獣 [Kaijū]

07 The Rock’n’Roll Kamikazes – Mai Tai
 (All Kinds of People, Go Down Records)
カクテル [kakuteru]

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a cura di Marco Dalla Stella