Nemo

NEMO

Nemo è il protagonista di “Mister Nobody”. Nemo mi ha insegnato che bollire delle uova in un determinato luogo può portare ad un disastro in un altro continente. Nemo ha molteplici possibilità e le sceglie tutte, o forse neanche una e non sa se ha vissuto quello che conserva nella sua memoria.
Noi tendiamo a non considerare la casualità quando ci piomba addosso, a non accorgerci delle opportunità. Forse per colpa di imposizioni esterne che abbiamo in qualche insano modo interiorizzato e che non fanno parte della natura umana, come per esempio i sentimenti standardizzati che proviamo verso le persone, il fossilizzarsi su un numero ristretto di relazioni, il concetto di solidità, la nostra necessità di definire, il tempo

Multiforme esplosione di ombre mortali, uniforme che copre i nostri scheletri nell’armadio. L’ambigua unità spazio-temporale della vita in scatola: cavie che frenetiche si muovono nella tuonante vacuità della consapevolezza del “qui ed ora”.
Il Sessanta rimbomba su queste pareti di carta, rotola su schermi a cristalli liquidi, melodia ossessiva.
Guardi i bicchieri della sera, definiti e trasparenti, vuoti. Una cavità piena di significati che si sovrappongono e sfumano, esalati dall’idea di una sicurezza tanto fluida quanto illusoria.
Uomini.
Diafani i visi dei miei simili, smarriti in manie di autodistruzione, di misantropia. Sperduti in legami imposti ed inesistenti.
Prego per te, Dio delle scelte, della libertà condizionata, delle cene consumate fredde, della certezza di conoscere ogni anfratto di mondo, ogni angolo di sé e degli altri.
Prego perché tu la smetta di insinuarti morbido, iniquo ed atroce nel nostro stomaco, come infezione; perché tu la smetta di immobilizzarci.
Pandemia.
Panico.
Pandora da scoperchiare: Nonluogo, Nontempo, due dimensioni che contengono l’ultima briciola di umanità da divorare.
Le percezioni si intensificano, le probabilità di cambiamento aumentano esponenzialmente, nella terra fertile del caso.
“Muoviti, coglione!” dice la voce nella tua testa.
E tu incapace rimani inerte, la bocca spalancata, il fiato corto.