Quattroquarti

Scendono vivaci e curiosi
mai visti, si susseguono veloci;
nessuno ha senno dei loro corsi
cadono a sciami, spesso precoci.

Persi in una tempesta di lampi
battono assordanti sul terreno arso;
dolorosi e implacabili allagano i campi,
sbattono senza senso nel vento perso.

Ora si calmano nella nebbia,
immobili senza un perché, una causa;
umidi stazionano nella rabbia
di non poter fermare la loro pausa.

Dolci scendono infine come neve,
morbidi si posano e curano ogni ferita;
lenti ma inesorabili nel tempo breve,
cadono granelli nella clessidra della vita.