Scende lo Scirocco

Stipati in una stretta stiva, verso destinazioni distanti,

salpano sospinti dal reflusso d’un destino sconnesso.

Dispersi attraverso l’immenso abisso d’un fato avverso,

sospettano che presto i loro sogni scoloriscano.

Scossi dal presagio odioso d’un precipitoso squasso

spergiurano, spulciando ninnoli d’innumerevoli nature,

lasciando l’aria lacrimosa con lamentose litanie e

volgendo le vivaci voci al vertice del lor volume.

Trascinata tra turbini e trombe dall’atroce tempesta

schiocca la chiglia tra chiara schiuma e crepa in schegge.

Nel dramma non s’appanna la calma della folla che inneggia

e freme spinta dalla speranza cieca nella fede condivisa.

Affonda fra forti flutti la fregata ormai frantumata

e la fiducia in futili folclori non rende alla frotta.

Dilaga presto a riva l’eco robusto della remota rovina,

ora scaramantici versi rituali riprendono forti

e dal mare di morte mormorano rinnovati miti di tristi sorti.

di Simone Antonello