Sobria Ebrietas

Non esiste scusa per scriverti.

Per il nostro quinto anniversario di silenzio mi ero promesso di farlo,come ogni anno.

Sono ubriaco di rabbia e sofferenza.

Eppure, esiste l’arte di tacere!

Che brutta lettera che ti stó scrivendo.

La vita senza amore è uno schifo, è tutto inutile.

La mattina ti vorresti suicidare e la sera ti vorresti ibernare.

Se io non avessi il ricordo, l’indizio dell’amore in un angolo del cervello, se io non avessi il pensiero di te, la mia vita sarebbe una finzione.

Sono un cafone. Un amore allo stato brado non puó esistere al giorno d’oggi.

Eppure, ti volevo solo per me.

Oggi mi conformo con non vederti mai.

Consapevole di non far più parte della tua vita.

Ti ho allora costruita intorno a me è per essere una persona migliore.

La tua indole di perfezione è stata la mia dottrina.

Eppure, mi hai tradito.

Pago la mia condanna con una sindrome incurabile.

Mi pento di non aver difeso il mio amore tanto quanto di non averlo alimentato.

Rimango un solitario, maschio, selvatico e forse un giorno, uomo.

Forse l’universo ci unirà di nuovo.

Eppure, non mi cercherai.

Se una volta Morfeo era dalla mia parte, ora, mi si è rivoltato contro.

Ti sogno spesso,mia enigmatica bellezza.

Dimostro a tua madre la mia nobiltà.

Convingo tuo padre di essere all’altezza.

Poi ti stringo a me; ed impreco mentre suona la sveglia.

Stavolta cambio tutto.

Eppure, non cambia niente.

Il passato è passato ai posteri.

Sono l’unico abitante di una città fantasma.

Una persona positiva che vive in uno stato di negazione.

Non in grado di guardare in faccia la realtà e grato di ogni cosa sulla faccia della terra.

Così ingenuo da aver paura e desiderio di incontrarti ad ogni angolo di strada.

Eppure, ci siamo visti.

Ci siamo trovati negli occhi.

Il tempo si è fermato.

Fino a che non ho abbassato lo sguardo.

Forse l’ultima possibilità che avevo di essere felice.

Perdo ancora di vista il centro del mondo.

Mi dirigo verso ampli orizzonti.

Ti invoco, mi scuso e ti amo.