Una via d’uscita

Dove cazzo sono?
Mi alzo dal letto di non so chi e indosso le braghe di non so cosa, una balena forse; il mio unico pensiero è ”dimmi che non ho scopato la proprietaria di questi pantaloni!”
Ma proprio quando mi tiro su i pantaloni larghi di due taglie, mi accorgo che il mio culo fa male, come quando ti fai un clistere di tabacco.
Merda dappertutto e bestemmie che volano dentro la mia testa confusa, atrofizzata.
Senza controllo le paranoie viaggiano come fibra ottica, chi sono cosa faccio quanta roba mi è rimasta, chi ho scopato, che malattie ho preso, perché il mio culo caga merda senza controllo.
Sembra essere una giornata storta, la diventa quando guardo l’essere disumano di sesso femminile che mi dice ”amore ti ho preparato la colazione”.
Merda, è mia moglie.
Mi sono scopato mia moglie, perché?
Esco di casa dalla finestra, prendo uno spago dal cassonetto e me lo lego alla vita come una cintura, puzzo di vomito, piscio, merda e sudore chimico.
Devo trovare lo spacciatore, assolutamente.
Vado al parco e parlo con tutti i negri possibili immaginabili, non c’è l’arcangelo Gabriele e la sua polvere angelica. Forse c’è, ma non mi ricordo il suo volto; volevo solo congratularmi perché qualsiasi cosa fosse era buonissima: se riesco a farmi mia moglie inconsciamente vuol dire che quella roba era ottima!
Se mia moglie mi ha convinto a fare dell’anal fisting al contrario (cioè lei a me e io no a lei), vuol dire che quel profugo giù nel suo scantinato è un fottutissimo scienziato da premio Nobel, le sue mani creano paradisi, la sua mente crea amore eterno.
Devo trovare qualche qualcosa, qualche palliativo in attesa di quell’estasi assoluta.
È inutile che mi guardate così. Vi starete chiedendo perché mi faccio?
Beh in verità la domanda è: perché non vi fate voi?

(di Leonardo Bano)