Culo a righe

Non la sento neanche arrivare quando plana sul mio collo, si accomoda, sfrega le antenne e pasteggia. Il mio sonno se ne va insieme a lei: mi ha iniettato una goccia tossica di veleno che dilata i vasi sanguigni, per aumentare l’afflusso di sangue e non farlo coagulare. Il collo mi prude in modo spropositato. Queste cazzo di piastrine per fornelletti che dovrebbero ammazzarla intossicano più me che lei, e non riescono manco a intossicarmi quanto basta per farmi dormire. Ha vinto, infame insetto volante col culo a righe. Già me lo immagino, si sarà gonfiato diventando il triplo del suo volume, pulsando di un brillante riflesso color rubino. Una betoniera ingorda. Poi ronzando scompostamente sarà volato via con quell’andazzo tipico di chi ha bevuto troppo o ha rubato più di quanto gli stia in tasca.
A succhiare sono sempre e solo le femmine, che novità! Del resto se esistono troie nella specie umana figuriamoci se potevano mancare tra gli altri esseri viventi! Chissà le mie proteine quante uova nutriranno e quante troie succhiasangue saranno liberate nel mondo, a rificcare le proboscidi nella mia carne, per cagare altre uova, da cui usciranno altre troie che infileranno le proboscidi nella mia carne. Non posso neanche donare il sangue perché sono anemica e ve lo bevete voi, schifose? Non posso farcela: inizio a grattare la puntura, che sotto le dita sembra un brufolo. Le unghie che sfregano all’inizio danno piacere, poi perdo ogni contegno e gratto con insistenza, sempre più forte, finché il piacere diventa fastidio, le unghie si fanno artigli, poi taglierini, divento una bestia rabbiosa, continuo a graffiarmi, sento la pelle irritarsi e bruciare, la raschio, la odio, mi scortico come se, posseduta, cercassi di strapparmi di dosso la peggior malattia, la giugulare, i demoni. La pelle adesso scotta…è anche un po’ umida…devo essere in carne viva, forse è il caso di smettere. Domattina avrò di certo un’antiestetica crosta dura e ruvida color vomito, e sarà pure stata colpa mia.