Danzare sullo sterco solenne dei popoli

Vogliate non amarmi popoli della camera blindata
non ho odore di sano non faccio odore di buono
mangio le unghie dei piedi ai teologi.

Solo i cadaveri in tailleur si accomodino
l’olfatto dei morti non discerne non recensisce
essi divorano purché la salsa sia bernese.

So di repellere a repellere venni addestrato
ogni mio passo e gesto e parola lorda l’aria il suolo
la carta da culo della “Storia della letteratura stampata”.

La prima parola di ogni lirica è “io”
la terza parola di ogni lirica è “sterco”
la seconda parola è “scrivo” o “mangio” o “sono”.

Ma ogni predicato accidentale vorrete vergarvi
non la parola dei popoli arresterà la danza e la voglia
di danzare sullo sterco solenne dei popoli.