Fine

La musica si fermò di colpo quando la vide.

Lei era lì, distesa, immobile, con gli occhi chiusi.

Sembrava stesse dormendo, ma il suono dei passi e il silenzio che ad un tratto s’impose, la fecero ridestare dal torpore.

Capì subito che lui era arrivato e, con un gesto della mano, senza proferire parola, mandò via gli altri.

«Sapevo che saresti venuto, nonostante tutto», disse Christine non appena fu certa di essere rimasta da sola con lui.

In silenzio, Antoine si fece avanti, togliendosi il cappello e appoggiandolo ai piedi del letto.

«Porta male», disse sorridendo la donna.

«Scusami», rispose lui, tristemente imbarazzato.

Vederla così, su quel letto che era stato il loro, pallida e inerme, eppure sempre bella, era un dolore troppo grande da occultare.

«Del resto, a questo punto, c’è poco da essere scaramantici», disse lei con ironia.

Le parole di Christine angosciarono ulteriormente Antoine, ma nonostante ciò, egli si sforzò di parlare.

«Cosa dicono i medici?»

Ma Christine non rispose alla ormai rituale domanda.

«Hai presente le lucine che appaiono se teniamo gli occhi chiusi?»

«Oh! Sì, sì!», esclamò lui, sorpreso.

«Bene. Chiudi gli occhi allora e dimmi quante lucine vedi».

«È difficile dirlo… Saranno due o tre».

«Ecco, da quando vivo nell’oscurità, di quei vermetti fatti di luce, io ne vedo soltanto uno. All’inizio ero convinta che fossero gli anni che ci restano da vivere, ma poi ho capito che si tratta dei nostri amori».

Nel dire ciò, Christine non poté non avvertire il turbamento di Antoine, i cui sentimenti erano traditi dai singulti che dalla sua mano approdavano a quella della donna.

«Non piangere. Hai molti anni davanti a te ed è giusto che nel tuo futuro ci siano altre donne. Io sono contenta in fondo. Quella lucina, quell’unica lucina che mi tiene compagnia, adesso è qui, con me».

Christine sorrise, ma sorrise per lui, per liberarlo dal dolore.

Antoine allora si sporse e l’abbracciò intensamente. Temeva che sarebbe stata l’ultima volta. Per lei era una certezza.

«Va via adesso, sono molto stanca».

«Ci vedremo presto…», replicò lui stringendola più forte.

«Io ti vedo sempre», disse Christine, abbandonando la sua stretta.

Quando Antoine uscì dalla stanza, le luci lentamente si affievolirono, mentre la musica iniziò a farsi sempre più intensa e malinconica, come per offrire a Christine l’occasione di sfogare il proprio dolore, liberamente.

Piangeva ancora, e noi con lei, quando il nero inghiottì il suo volto e sullo schermo apparve la parola “fine”.