Insieme sfocato

Siamo tutti un po’ amanti dei numeri.

Questi strani esseri affascinanti che scandiscono inesorabilmente le nostre giornate.

Ma i numeri cosa sono?

Ve lo chiedete mai cosa significano per voi queste “cose” che segnano la nostra vita fin da subito?

Appena nasci ti assegnano una sequenza di numeri per indicare l’ora, il giorno, l’anno in cui abbiamo fatto male per la prima volta. All’asilo hai il tuo numero per stare in fila ordinatamente, a scuola avrai un numero d’armadietto e all’università un numero di matricola. Al lavoro un numero di badge e quotidianamente conterai quanti giorni mancano per arrivare a far qualcosa, quanto tempo manca per arrivare dove vuoi.

I numeri, signori miei, occupano le giornate intere di ognuno di noi; volontariamente o meno, tutti abbiamo un flipper nel cervello che sballottola numeri, codici, orari, countdown.

E vi siete mai chiesti se, oltre a questa cosa statica, possono avere dei sentimenti?

Possono essere qualcosa di più di un semplice scarabocchio su un quaderno a quadretti o la causa di un gran mal di testa da studio matto e disperato.

Personalmente ci penso spesso e penso che tu, con quei tuoi occhi che cambiano in base al cielo, sei per me il più bel numero primo che esista.

Tu che sei l’aritmetica; affascinante quanto incomprensibile, dov’io l’amo e l’odio al tempo stesso.

E se dovessi pensarti come un numero, ti donerei il mio preferito.

Tu sei il numero perfetto.

Ed il nostro essere insieme è la sensazione più complessa ed inspiegabile dell’intero sistema; noi che passiamo dall’essere una semplice addizione ad un complicato integrale.

Noi, belle anime perse, ci sentiamo come numeri primi solitari ed isolati che cercano di far distinguere il nostro amore in questo mondo di sentimenti tutti uguali.

Dove si ama tutti, si vuol bene a gratis, dove un “sei bella” non si sente più e dove le farfalle nello stomaco son state annegate dai fiumi di alcol che ingeriamo.

Noi non siamo come loro; esseri umani classificati come normali da questa società anormale. Dove per essere uguale devi fare ciò che fanno tutti e magari avere un digitale dorato al polso sul quale scorrono quei numeri, che alla fine non abbiamo ancora capito cosa sono e probabilmente continueremo ad usare in modo errato; ma la gente non guarda mai più in là del proprio naso e non penserebbe mai che anche i numeri hanno un’anima.

P.S. Non indosso orologi perché l’unica cosa che non perdo di vista sei te, che sei il mio tempo migliore.