The Mask

Billy amava il Carnevale sopra ogni cosa.

Ogni anno mentiva senza pudore a sua moglie, alla famiglia e a tutti per un biglietto aereo, un costume e una stanza a Santa Marta. Mandava in scena due giornate di convegno fondamentali per la sua nicchia di commercio: mascherine e visiere mediche, antinfortunistiche, aerodinamiche, colorate, subacquee, spaziali…
Per tutto il resto tempo, studiava il suo travestimento fin nei particolari, prestando cura e attenzione alla scelta dei materiali, del colore, del tono di ogni dettaglio.
Quell’anno aveva ricevuto in gran segreto un insolito invito, contenente solo luogo, data e ora.
Stradella Nascosta, Fondamenta Dante
13/02/2016 dalle 22.00
Lasciate ogni identità, voi ch’entrate.
Si diresse piano a destinazione, esitando come un bambino che sta per fare una grande scoperta, in preda a un mix di paura dell’ignoto e istinto di esplorazione.
Arrivò ad una normalissima porta. Nella via soltanto chiasso lontano portato dal vento.
Entrò. Il tenue bagliore in fondo al corridoio si tramutò in atmosfera d’altri tempi all’interno di un unico salone in sasso alto fino al cielo, riscaldato e illuminato dal fuoco di un enorme camino. Dalle pareti, vecchi quadri polverosi osservavano lo spettacolo di canti e danze, oltrepassando una densa coltre d’incenso. Dame con il corpo nudo completamente dipinto d’animale, servivano ogni bene: champagne, cioccolato nero, ostriche, lamponi, infusi d’Oriente e brioches di Francia. Non mancava nulla, qualsiasi cosa potesse immaginare, ecco che la vedeva sfilare davanti ai suoi occhi.
Billy stette qualche istante immobile, a bocca aperta a rincorrere saltimbanchi e mangiafuoco, funamboli e prestigiatori. Poi si mosse di colpo.
Non restava che strappare l’identità, indossare sé stessi e immergersi nella folla.
Non importava chi fosse chi, quando lo era stato e quando sarebbe tornato a esserlo di nuovo. Non serve comprendere se la vera maschera sia quella che stai portando qui e adesso, o piuttosto quella che sopporti in ogni altro giorno dell’anno.
Ora conta solo il piacere di essere, nient’altro.
Per tutto il viaggio di ritorno, Billy cercò di ricordare in quale altro momento fosse stato veramente autentico come in quella lunga notte. Si sentiva ora rinnovato, un uomo un po’ più simile a sé.
Appena fu a casa, raccontò a sua moglie della festa del Carnevale e di tutto. Insieme decisero che da quel momento si sarebbero concessi a loro stessi, senza rinunciare al piacere di gioire ogni giorno della vita.