Vaselina

La prima volta che sono uscita per comprare la vaselina mi sono sentita in dovere di dare delle spiegazioni. “Ho appena fatto un tatuaggio” dissi al commesso con l’aria di una perfetta adolescente imbranata. Mi guardò come si guardano i bambini che nell’errore mettono tenerezza. Mentivo e si vedeva. Ma tutto sommato non mi importava. Avevo un’idea confusa su cosa mi aspettasse quella sera, ma sapevo esattamente cosa volevo fare. Solo non sapevo ancora come.
Per tutto il giorno non pensai ad altro. Un pensiero fisso. Un tarlo. Immobile mi trovavo a vaneggiare sui dettagli più scabrosi, sui retroscena surreali. Mi immaginavo distesa nelle posizioni più assurde ad assistere alla stessa scena dal di fuori e a darmi consigli come se mi sentissi esperta. La verità è che davvero, non sapevo come avrei fatto.
Mi perdevo nell’immaginare quale vestito poteva calzarmi a pennello. Quale indumento volevo addosso prima e dopo l’evento che mi avrebbe cambiato la vita. Non era di certo la prima volta che ci provavo, ma tutte le volte per un motivo o per un altro mi trovavo a bloccarmi, ad irrigidirmi, finendo per scegliere la quotidianità.
Non era ancora arrivato e già mi sentivo tutta bagnata. Ma quando i miei occhi lo videro il cuore iniziò la sua falcata. Perfino la vista parve annebbiarsi dall’agitazione. Madida, rimasi completamente immobile a fissarlo. Presente, ma lontana. Ad assaporare in ogni suo modo quel momento.
Il signor Thompson era un uomo sui 38. Non un capello fuori posto. Non un addominale nascosto. Non una sola moglie. Non una vita perfetta. Ma in quel suo charme si celavano sensazioni di trasporto che nessun’altro uomo al mondo mi aveva dato. Per giorni l’avevo seguito, prima di incontrarlo, prima di fermarmi a parlare, prima di sentirmi fare quella proposta indecente.
Lo vidi quel giorno, sfracellarsi al suolo, con la sua aurea di perfezione. Fece il secondo scalino e cadde a terra battendo la testa. In quel pomeriggio di pioggia, sugli scalini di casa qualcuno doveva aver messo della vaselina.
La prima volta che uccisi un porco, lo feci con la vaselina.

(di A.M.)