Atlantide

La tua casa tutela il paesaggio
dei miei silenzi
e preserva il patrimonio dei tuoi geni
tra le pieghe del letto.
La nostra storia lascia
angosce da ricostruire,
mattoncini di lego da allacciare
l’uno all’altro
seguendo le discromie dei nostri non posso.
L’abuso edilizio si manifesta
sul tuo corpo
ogni volta che frana l’argine
della nostra volontà.
Io e te assistiamo sonnambuli
a questo abbandono,
spettatori paganti in un teatro di mimi.
Quando ci saremo
annoiati a dovere
sbronzati a dovere
fottuti a dovere,
ce ne andremo per la nostra strada
celebrando il nostro addio
con una brutta cartolina.
La ricostruzione avverrà
in un tempio nuovo di zecca
dove scimmie ammaestrate ancheggeranno
alla corte del re.
Ma io e te sapremo
di essere stati l’ottava meraviglia
di questa atlantide.