Ció Che É Mio É Mio

Rebecca, si cambia per uscire con le amiche, questa sera. Sceglie con cura i singoli indumenti, dal più importante, al più insignificante. Io, che sono un semplice uomo, trovo esagerata tutta questa cura in dettagli che ritengo già sufficientemente provocanti. Mentre la guardo vestirsi, osservo il contrasto tra le forme ottuse o acute del corpo, con il vestito, osservo il contrasto della biancheria, neutra e non certo provocante o da sex-appeal, con il vestito. Un vestito che a prima vista, appare adatto alla mia Rebecca, una ragazza sviluppata in statura e diametri, un po’ meno però nell’indole, che la rende strana in un vestito da “signorina matura”. L’ombretto e tutti quegli imbrattamenti al viso, la rendono meno appariscente, in una notte di vizioso divertimento, che però non avrà. Dico, non avrà il vizio, ma solo il divertimento. Prende dall’armadio le scarpe e si avvicina al letto per baciarmi. Il lucidalabbra ai brillantini mi lascia in bocca un sentore di mentolato, come se mi fossi lavato i denti giusto qualche minuto prima. Mi alzo dal letto, dove ero sdraiato sulle coperte ad aspettare ed esco con lei, salutando i genitori di lei prima di uscire. Dato che devo lavorare il dì seguente, l’accompagno solamente, in automobile, fino al ritrovo con le sue amiche. Lei non è che una semplice studentessa delle superiori, il suo indirizzo di studio, il suo ambito lavorativo e scelte simili, sono superficiali rispetto al desiderio di esprimere la sua età. Un vero è proprio desiderio di carnalità che viene emanato con puerilità, assumendo la vita come un ciclo continuo di pratiche sociali, legati ad amicizia ed amore, quando invece nessuno presume che si basino sullo stesso sentimento di desiderio di possesso. E’ curioso: molte persone insistono fortemente sul separare amicizia ed amore, come se l’amico/a non fosse giusto amarlo/a come ed in quanto persona. E per l’ipocritissima presunzione di poter entrare in amicizia con chiunque, anche dopo un attimo dall’averlo conosciuto. La forma, la silhouette, il profilo di Rebecca, osservata con la coda dell’occhio, mentre il volante subisce la mia presa ed attenzione, me la fanno desiderare; sotto un insieme di abiti e di trucco, si cela però comunque la ragazza che io conosco e che ho, con me. Questo mi rende soddisfatto a tal punto dall’accettare che possa divertirsi con le amiche, ballando in discoteca. All’arrivo mi congedo, prendendo di dolce forza un ricordo della serata da lei, sapendo che sarà mio e solo, uno sfiorare di labbra mentolate.