Cronaca di una metamorfosi

La scelta è arrivata sette anni fa. Ricordo di aver detto ai miei genitori che mi sarei operata, una domenica sera a cena. Andavamo a mangiare al ristorante di zia Chiara tutte le domeniche, ma quella sera ho insistito parecchio per cenare a casa, e così è stato: mamma mi stringeva tra le braccia, papà invece piangeva. Sono entrata in clinica dopo aver passato circa un anno a presentare richieste in tribunale, a fare visite con specialisti ed a sottopormi test medici vari. Una volta lì, dopo avermi fatto accomodare in una stanza, mi hanno eseguito gli ultimi accertamenti. Mi hanno depilata, lavata e dopo avermi fatto indossare un camice verde, mi hanno fatta stendere su una barella, sulla quale ho percorso un lungo corridoio senza finestre, con neon bianchi sul soffitto. Arrivata in sala operatoria, mi hanno spostata sul lettino e da lì in poi, per effetto dell’anestesia, non ricordo più nulla.

Sono diventata donna il 15 maggio 2009: fino a quel giorno sono sempre stato Stefano.