I Whores Of Babylon a Parigi, Marzo 1990

Vidi i “Whores of Babylon” nel marzo 1990 a Parigi: fu uno dei tre concerti che fecero, prima di sciogliersi rovinosamente.

Mi trovavo in città per un weekend di svago: avevo appena dato un paio di esami all’Università di Padova nella sessione invernale, con buoni esiti devo dire, e decisi di prendermi tre giorni di stacco visitando la capitale francese, ospite di mio cugino Jean.

Lui in camera aveva il poster degli Style Council, proprio la foto in cui Paul Weller e Mick Talbot posano sul terrazzino con la Torre Eiffel di sfondo.

Io avevo 24 anni, studiavo Scienze Politiche e dai primi anni ’80 era stato il vecchio punk rock a cambiarmi la vita: no hardcore, niente anarchia o centri occupati, più che altro Ramones, Buzzcocks, Clash , Johnny Thunders e un sacco di gruppi minori periodo ’77-’79.

Nell’80 non avevo visto i Clash a Bologna, troppo piccolo: li avevo visti il 27 febbraio 1984 a Milano, al Palasport di San Siro (che crollò quasi un anno dopo sotto il peso della neve) senza Mick Jones.

I Ramones li avevo visti a Dueville il 23 maggio 1989, Johnny Thunders sempre là nell’84: Dueville capitale del punk!

A Parigi arrivai il venerdì sera: mio cugino venne a prendermi all’aeroporto e andammo al quartiere latino per un paio di birre.

Non avevo programmato nulla per quei tre giorni, ero nella mani di Jean e della sua organizzazione.

Su un muro del quartiere vidi quel volantino: c’erano Dee Dee Ramone, Stiv Bators, Johnny Thunders e Rat Scabies addosso ad un cancello, facce truci: sotto c’era scritto “Whores of Babylon in concerto al Deluxe sabato 24 marzo 1990”.

Hey, ma è uno scherzo?

Dee Dee era uscito dai Ramones nel 1989 e poi non si era più saputo nulla. Ora che ci penso avevo sentito che il buon Stiv Bators dei Dead Boys abitava a Parigi, ma questa band non può esistere pensai, con Johnny Thunders poi!

Era un po’ come dire, che ne so, Pelè/Di Stefano/Maradona nella stessa squadra.

Ok, dissi a Jean che io il giorno dopo volevo andare al Deluxe ad appurare chi fossero le Puttane di Babilonia.

Sabato pomeriggio lo passai principalmente a zonzo in diversi negozi di dischi ben forniti, poi arrivò la sera e alle 21.30 varcammo le porte del club, piccolo e buio scantinato underground.

Dentro c’erano dei mostri dark coi capelli pastricciati e qualche rocker imbrillantinato.

Il dj passava Stooges, Flamin’ Groovies e qualcosa di punk francese, i Gasoline mi sembra di ricordare.

Ci dedicammo all’assaggio delle birre locali e in mezzora ne avevamo già fatte fuori un paio a testa: poco male, eravamo decisamente belli carichi per lo spettacolo.

Il locale nel frattempo si era riempito, ci saranno state sulle duecento persone.

I “Whores of Babylon” salirono sul palco tutti e quattro assieme: erano proprio loro.

Ricordo che avevano una presenza magnetica, ti inchiodavano con lo sguardo (e dovevano ancora suonare una nota).

Dee Dee alla mia destra con chiodo e t shirt d’ordinanza, Johnny Thunders a sinistra (camicia rossa, pantaloni di pelle nera), Stiv Bators al centro (anche lui con i pantaloni di pelle però a petto nudo) e Rat Scabies dietro.

Pronti via, subito “Chinese Rocks”, sorta di inno esistenziale, seguita dal classicone “Born to Lose”.

Praticamente la scaletta fu un terzo Johnny Thunders, un terzo Ramones, un terzo Dead Boys più un paio di inediti , tra cui quella che poi sarebbe diventata “Poison Heart” dei Ramones.

Dei Ramones ricordo distintamente che fecero “53rd e 3rd”, “Pyscho Therapy” e “Now I Wanna Sniff Some Glue”, dei Dead Boys “Sonic Reducer” e “All This and More”, degli Heartbreakers le due di prima più “Pirate Love” e “I Love You”: eh sai, sono passati tanti anni, però queste le fecero di sicuro.

Niente male eh? Io strippavo letteralmente, saltavo, cantavo e anche Jean mi sembrava preso bene.

Ai bis fecero “Personality Crisis” delle Dolls.

La notte non dormii quasi niente, troppe birre, volumi alti, adrenalina che non andava via, rumori in testa.

La domenica sera presi il mio volo per Verona e tornai a casa, già mi immaginavo le facce che avrebbero fatto i miei amici al parchetto quando gli avrei raccontato la storia.

Stiv Bators morì il 4 giugno 1990, due mesi dopo che lo vidi: fu preso sotto da un auto a Parigi, un medico gli disse che era tutto apposto, tornò a casa a dormire e non si risvegliò mai più. Lo lessi su “Rockerilla” di luglio, che all’epoca era un po’ la nostra bibbia.

Al ricordo di questo mi viene in mente quella sua canzone solista sull’album “Disconnected” che diceva: “This is the last year of my life”.

Johnny Thunders lo seguì il 23 aprile 1991, overdose in una camera d’albergo di New Orleans.

Dee Dee Ramone overdose 5 giugno 2002: negli anni ’90 lo vidi un paio di volte live, ho ancora il poster dei Ramones dietro il mio vecchio letto a casa dei miei.

Rat Scabies è ancora vivo.

Anni dopo, leggendo “Please Kill Me” di Legs McNeil, venni a sapere perché si sciolsero dopo tre concerti a fine aprile 1990: vivevano assieme in un appartamento di Parigi, Dee Dee non trovava il suo giubbotto e scoprì che era nella valigia di Johnny Thunders: “Too Much Junkie Business”, storie di droga e denaro per acquistarla.

S’incazzò a morte per questo, fece a pezzi l’amata chitarra di Johnny mentre lui non c’era e lasciò Parigi.

A dicembre, a New York, con la band ormai sepolta, Johnny trovo Dee Dee in un locale e gli spaccò un boccale di birra in testa prendendolo alle spalle.