In the shadowplay

Soultale di Letizia Bognanni. Soulpic di Luigia Gesualdi.

Soultrip dedicato a Ian Curtis, il suono del dolore e della bellezza.

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Vi sto facendo male? Significa che state sentendo quello che sento io. Avete mai provato sulla vostra pelle tutto il dolore del mondo? Io lo provo tutti i giorni. Non ho visto molto, del mondo: ho vent’anni e non ho quasi mai lasciato questo cielo grigio, questa città grigia e queste colline umide di pioggia. Eppure mi sento come se avessi visto tutto e avessi vissuto mille vite e fossi morto mille volte. Come se nei miei occhi entrassero tutta la luce e tutto il buio che esistono, come se tutti i suoni e le voci arrivassero alle mie orecchie al massimo del volume possibile. Non so dare un nome a tutto questo sentire, so solo che fa male. Ma so anche che un modo c’è, per non lasciarmi accecare, per non farmi assordare, per non lasciare che mi uccida. Forse mi ucciderà comunque, come ha fatto con altri prima di me: li avete ascoltati forse, li avete letti e avete provato per un momento quello che provavano loro. Quello che provo io. Perché come altri prima di me, io ho trovato un modo: prendere tutte le ombre e le luci e i suoni e il dolore che mi entrano dentro e buttarli fuori, trasformati in qualcos’altro. In qualcosa che è bello da fare male. Se riuscite a sentirlo, se vi fa male, se vi riempie di suoni e dolore e ombre e luci e bellezza, allora ha un senso. Se so farvelo sentire forte come lo sento io, allora dev’essere quello che chiamano Arte.

 

BIO

Ian Kevin Curtis (Manchester, 15 luglio 1956 – Macclesfield, 18 maggio 1980) è stato il frontman dei Joy Division, gruppo seminale della musica post-punk e New Wave. Con la sua voce oscura ha cantato un male di vivere reso forse ancora più profondo dalla forma di epilessia di cui soffriva. Un male che esorcizzava simulando attacchi sul palco, in una danza caratteristica e inquietante. Si suicidò a 23 anni, impiccandosi nella casa in cui viveva con la moglie – che tradiva con una giornalista conosciuta in tour – e la figlia.

 

ABOUT SOULTROTTERS

Soultrotters è un’enciclopedia creativa e digitale delle ispirazioni, un progetto artistico collettivo e no proft che racconta le storie dei “viaggiatori dell’anima” (intendendo per “anima” la consapevolezza dell’essere). I soulmakers, cioè i creativi che vi partecipano, danno voce ai pensieri, alle emozioni e alle storie di questi esploratori dell’esistenza in piccole opere che chiamiamo soulworks: i soultellers, cioè gli scrittori, con le parole e i souldrawers, i fotografi, con le immagini. Ne offriamo una per ogni uscita ai lettori di Lahar Magazine in forma di viaggi alla ricerca di ispirazione.

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