La Parusia Che Non Ti Aspetti

Sarà passato più di un quarto d’ora da quando mi sono seduto al tavolo del bar dove dovrei attendere quella stronza della mia ragazza. Inizio a preoccuparmi. “Dove cristo sei? – sto pensando tra me e me – possibile che sei sempre fottutamente in ritardo?
“Credi davvero che arriverà? Eh coglione?” mi dice il tipo che dal nulla mi è sbucato davanti.
“Scusi? Come dice?”
“Ci sei? Cos’è, sei scemo? Ti ho detto che la tua ragazza non arriverà, ti ha piantato idiota”
“Mi perdoni ma chi e lei? E poi che cazzo dici – cambio persona non se lo merita il lei lo stronzo – che ne sai tu, chi ti ha detto che aspetto la mia ragazza?”
“La tua ex ragazza! possibile che non ci arrivi?”
Inizio decisamente ad alterarmi, lo squadro per bene, non è troppo alto ma ha un bel portamento, dritto sulle larghe spalle e con una bella barba bianca molto curata. Per come veste e si comporta non gli darei troppi anni, ma quella barba lo tradisce parecchio. Mi risulta inquietante e interessante allo stesso tempo. Non capisco se voglio prenderlo a pugni o invitarlo a sedere, ma lui mi anticipa e riprende.
“Puoi stare qua finché vuoi amico ma fidati che non verrà”
“Io non sono tuo amico, e comunque chi cazzo sei?”
“Certo che non lo sei, tu sei mio devoto, io sono Dio”
Ok è uno sbandato, strano però che sia così curato.
“Certo va bene, ora mi scusi ma starei aspettando una persona”
“Ma sei stronzo? Nooon veerrààà – scandisce molto bene la vocali, chissà perché.
“E come faresti a saperlo tu?”
“Sono Dio io so tutto stupido idiota, te e la tua stracazzo di voglia sul polpaccio”
“Ma che cazzo, che ne sai tu?
“Soonoo Diioo, sono il tuo Dio, Allah, Buddha, Itzamà, come cazzo vuoi chiamarlo, sono il tuo creatore e ti dico che Federica questa sera non verrà e domani ti lascerà”
Ok mettiamo che sia vero, quasi quasi ci credo, facciamo passare il tempo almeno.
“Va bene ti credo, e per quale motivo dovresti venire a parlare con me?”
“Perché mi piace ogni tanto parlare con qualche stronzo a caso e umiliarlo”
“Non mi sembra un grande atteggiamento, molto poco cristiano direi”
“E chi ti ha detto che lo sono? Chi ti ha detto che il tuo Dio debba essere credente, io sono Dio, io faccio quel cazzo che voglio”
“E la pietà? L’umanitarismo? Tutte quelle cazzate sulla solidarietà religiosa?
“Secondo te se ero solidale non vi facevo tutti uguali? Non davo un calcio in culo a Reagan e alla Thatcher e magari davo una mano al povero Vladimiro Lenin?
“Vero, e perché non lo hai fatto?”
“Perché mi piace avere degli stronzi come te attorno. Senza di voi non potrei sentirmi Dio, sbattendovi in faccia la vostra vita di merda”
Ci sto pensando, oddio, non ha nemmeno tutti i torti.
“Scusami ma l’alterigia non precede la caduta”
“Non sempre, e comunque per voi non per me”
“Cristo ha sempre la risposta giusta” – penso voltandomi in cerca di Federica – “forse è davvero Dio”
Ritorno con lo sguardo al tavolo, non c’è più, come arrivato se n’è andato, scivolo con gli occhi verso il basso, nel bicchiere non c’è più il vino che stavo bevendo, c’è della semplice e mediocre acqua.