Pink Sesso

Per questo mio intervento sul tema “Superstizioni” ero arrivato a selezionare una traccia da sviluppare: il fatto che Lady Gaga non la dia molto facilmente perché convinta che il suo partner possa rubarle l’ispirazione musicale durante l’orgasmo.

Qualche notte fa però, in sogno, sono stato investito dalla Gaga alla guida di un carro funebre rosa con il faccione di Hello Kitty aerografato sul cofano, ed ho scelto di pensare ad altro. Vi parlerò dunque di un mio lontano conoscente, il classico amico dell’amico di tuo cugino.

Il suo credo era quello di sfidare la sorte, giorno per giorno. Ad ogni gatto nero che gli attraversava la strada, andava a comprare dei gratta e vinci; sulla sua tavola metteva sempre e solo rose in quantità divisibili per due ed a ogni pasto che concludeva, meticolosamente incrociava forchetta e coltello sul piatto. A diciannove anni, mi confessò, si era già fatto preparare la lapide. “Tanto prima o poi mi servirà”, diceva…

Capitò perfino che un giorno, ad un matrimonio, questo tirasse un gancio destro in faccia ad una cozza incredibile che aveva la sola colpa di aver preso il bouquet della sposa. Alla carica di “Non mi avrai mai, bestia immonda!” si era accanito sulla poveretta, sfigurandola più di quanto non avesse già fatto Madre Natura.

Una sera, il tale, sulla strada verso la ricevitoria dell’Enalotto, passò di proposito sotto una scala aperta. Caso volle che la scala stesse ad indicare un tombino aperto sotto di essa, e che lui ci finisse dentro, lasciandoci le penne.

Le penne, a dire il vero, ce le lasciò qualche settimana più tardi. La buona sorte lo inchiodò in un letto d’ospedale, paralizzato dalla testa ai piedi.

Una sua zia costretta su una sedia a rotelle da solo Dio sa quanto, andò a fargli visita. Non ci crederete mai, ma la vecchia se ne andò dal reparto sulle sue stesse gambe! 

Da quel giorno, per diciassette giorni di fila, un flusso ininterrotto di amici e compaesani andarono a toccare il povero infermo. Una schedina vinta qua, un lavoro trovato di là, e così via. 

La sua vita al limite dell’incredibile, tuttavia, finì con un funerale lampo ed una chiesa vuota. Manco la zia miracolata si era degnata di presentarsi.

Sulla sua tomba venne appoggiata la famosa lapide confezionata in tenera età, sulla quale il ragazzo fece scrivere: “Tanti auguri!”

Venne fuori qualche tempo più tardi, che la sua zia miracolata era caduta dalle scale e si era rotta le gambe. Il tipo a cui aveva fatto trovare un lavoro, perse una mano nello scoppio dello stabilimento. Quello della schedina al totocalcio, si comprò un Ferrari ed andò a schiantarsi addosso ad un platano.

“Sta delirando, è normale. È l’effetto della morfina”, dice un’infermiera in lontananza. Sento mia madre piangere. “Eh, ma quella Gaga lì la spremiamo fino all’ultimo centesimo”, la consola mio padre.

“Lasciatemi dormire!” la mia risposta, “Stavo sognando di fare petting con Alessandro Del Piero”.

A cura di Diego Pontarolo