La sabbia e il vento

Esistono molti modi di chiamare la sabbia in lingua araba, ma ogni minuscolo granello ha il suo nome, solo che nessuno lo conosce.
Una notte ho raccolto uno di loro, ed ho deciso di chiamarlo Muhammad, credendo che un nome così comune fosse adatto, e l’ho appoggiato nel taschino della mia camicia. Il giorno dopo era fuggito via. Esistono molti modi di chiamare il vento, eppure si tratta comunque di uno spostamento d’aria, ma ognuno di loro ha un nome, nessuno li conosce tutti. Eravamo in viaggio verso Port Rashid, ma non c’era verso di fare un miglio nella giusta direzione, finché un leggero vento da nord ha gonfiato il fiocco, portandoci a destinazione. Ho pregato per ringraziare il maestrale quella notte. Non abbiamo più issato vela in quella zona.
Esistono molti modi di chiamare gli uomini, nessuno li conosce tutti, eppure ho incontrato un uomo che conosce il nome di ogni singolo granello di sabbia, e di tutti i venti che soffiano le vele delle barche, e di ogni onda, ed il vero nome di Dio, conosce anche i nomi che gli uomini gli hanno dato, Allah, Gesù, Elyon, e tutti gli altri, ma lui lo chiama con il suo vero nome. E conosce il nome dell’Amore.
Solo chi conosce il vero nome della sabbia e del vento, e di Dio e dell’Amore, e di tutte le cose che esistono, parla la lingua della Verità, ed io l’ho conosciuto, egli è il Profeta e non ha un nome.

(di Andrea Cafarella)