Sostiene Flavio

Sostiene Flavio di averlo conosciuto in un giorno d’autunno.
Una magnifica giornata autunnale, soleggiata e ventilata, e Tel Aviv scintillava. Pare che Flavio camminasse per strada, osservando persone chiuse in abiti che trovava davvero bizzarri. Quel giorno Flavio conobbe il ramadam, il periodo di digiuno dei musulmani. A lui, il ramadam, sembrava proprio una sciocchezza. Ma la cosa che contrariava Flavio più d’ogni altra era vedere come, dopo di una certa ora, l’imposizione cadeva nel disinteresse più totale e, anzi, veniva celebrata con grandi abbuffate. Sostiene Flavio che dovevano essere proprio dei furbacchioni, quei musulmani. Sostiene Flavio che i musulmani ci sono anche a Padova, e questa cosa lo infastidisce. Perché? Questo a Flavio è impossibile dirlo. Sarà perché l’aglio, a lui, mai piaciuto granché. Sarà perché quelli che gli sembrano musulmani hanno l’aspetto dei furfanti (e viceversa). Sarà perché ama l’arte cattolica e quando, durante gli studi in teologia, gli spiegarono che i musulmani non possono ritrarre soggetti divini pensò si trattasse di un’inutile corbelleria. Sarà perché è un tipo ordinato, e sapere che persone musulmane cucinano i loro cibi strampalati di fianco al Santo lo confonde. Il fatto è che, sostiene Flavio, a Padova non ci dovrebbero essere musulmani. Però a Padova i musulmani ci sono. Quindi, sostiene Flavio, bisogna conviverci.
Flavio però non frequenta molti musulmani. Quando Flavio si trova, suo malgrado, vicino ad un musulmano difficilmente lo guarda negli occhi. Quel volto dal colore indefinito, né bianco né nero, quelle sopracciglia poco curate e quella barba incolta danno a Flavio un senso di disagio che fronteggia con cattolica compassione.
Poche cose sono così lontane da ciò che per Flavio è la bellezza come lo sono i musulmani, ma in fondo non è colpa loro. Sostiene Flavio che i musulmani non dovrebbero pregare, a Padova. O meglio. Dovrebbero poterlo fare, perché impedirlo sarebbe da fascisti e Flavio fascista non è, ma dovrebbero farlo nelle loro case. L’esibizione di un culto che considera così profondamente sbagliato indispettisce Flavio, e si risente quando non gli viene mostrata gratitudine alcuna per tanta sopportazione.
Sostiene Flavio che a Padova non ci possono essere moschee, perché nei Paesi musulmani non ci sono Chiese e questo, a Flavio, sembra sbagliato. Sostiene Flavio di essere il nuovo assessore alla cultura di Padova, ma non ancora tutti lo sanno.

(di Marco Dalla Stella)