Sull’aberrazione

Breve monologo di un deus ex machina rivolto ad un simile, sulla propria opera di annichilimento della “vita”.

“Il sudiciume del meccanismo naturale, della vita stessa dunque, era repellente, sotto tutti i punti di vista: un crogiolo crudelmente organizzato di mucose, sudori e umori disgustosi, rivoltanti per la nostra caratura superiore solo a concepirli! Immàginati squallidi organismi elementari, spore, funghi e batteri affaccendarsi, aggredirsi, confondersi umidicci e squallidi per lo schifo barbaro e grezzo del meccanismo naturale! E da questa barbarie giocoforza nacquero organismi più complessi, vegetali brutalmente informi e animali, culmine della spirale evoluzionistica! Pensa, se ti riesce di non schiattare dalla repulsione, a questi involucri mollicci come trattenevano in uno sforzo nauseabondo le peggiori viscere sanguigne… Costretti a mangiarsi tra loro, ci credi? Figurati lo scempio orrendo delle budella rivoltate al sole, vomitevole gioia per mosche e vermi, corrose da quegli stessi organismi elementari che furono un tempo loro antenati: grottesco davvero! L’uomo stesso non si è risparmiato la medesima barbarie, e con tanta velleitaria superbia diede vita a morali e società astratte che lo allontanassero quanto più possibile dalla madre scimmia, non rendendosi conto che manteneva le medesime disgustose forme. Sei guerre mondiali ne hanno mozzati, sviscerati e bruciati a mucchi di corpi del genere, ed han forse cambiato qualcosa di quello schifo agghiacciante? Ha avuto qualche senso questo moribondo teatro bizzarro? Perché c’è da ammetterlo, il sistema che la vita ha sviluppato ha del paradossale, ed è stato curioso osservarlo per noi: l’adattamento sofferto e la morte del singolo in funzione del miglioramento collettivo. E nella ripugnante maniera che ti ho descritto!
L’evoluzione salva forse solo il merito di aver sviluppato buone menti (ma che ridicolmente flaccide e vulnerabili nei loro crani!) e buone creazioni, sai, tutti quei materiali inerti che han saputo cavar fuori con i loro arti sudati: freddi metalli, plastiche, vetri e altre gingilli pregevoli, in mirabilissime forme… Notevole davvero, ma a che prezzo tremendo! Avranno anche avuto di che godersi in questo macabro sistema vivente, ma rimane uno schifo intollerabile, uno schifo grezzo e barbaro,una vera aberrazione irrazionale se pensi ai meccanismi che lo reggevano, e son sollevato di avervi posto fine.”

(di Davide Marodin)