Editoriale

Autunno caldo, è questa la parola d’ordine.
L’ha detto perfino Maroni, anche se evidentemente non si sveglia così spesso alle sette di mattina perché, almeno io, quando esco di casa batto i denti. A Roma, il 15 Ottobre, i più freddolosi per scaldarsi hanno dovuto accendere perfino il fuoco. Tutti gli altri, mi par di aver capito, si erano vestiti abbastanza pesante perciò si sono un po’ risentiti di tutto quel caldo improvviso e indesiderato.
D’altra parte è come in ufficio o in condominio: le lotte per le finestre aperte o chiuse e la regolazione del termostato mietono fin troppe vittime nelle mezze stagioni. Poi però arriva il freddo, intendo il freddo vero, quello che ostacola ogni azione. Cominci a chiederti se l’estate esiste davvero o la tua mente cerca di difendersi inventandosi un falso ricordo. Non esci più di casa altrimenti quel cielo opaco ti piomberebbe sul morale come piombi tu su paninosalsicciaformaggiopeperonicipollaketchupmayonese dopo una serata di quelle toste; se quelle serate le hai vissute veramente poi, perché anche quel ricordo comincia ad allontanarsi troppo. Insomma uno schifo. Beh, di solito in quei casi nessuno litiga più e tutti corrono ad accendere il fuoco, ad alzare i termostati, a barricarsi in casa e a difendere con i denti quel poco di temperatura corporea che ancora possiedono. Certo il riscaldamento costa caro, in più inquina e siam tutti contro gli sprechi e l’effetto serra, però a ben vedere non rimane molto altro da fare. Direi che è l’ultima spiaggia no? Poi c’è l’assideramento. Chissà invece quest’inverno come sarà? I meteorologi italiani dicono bello, gli stranieri prevedono bufere artiche sull’Italia. Ai posteri l’ardua sentenza.
Intanto Lahar, nel rispetto della migliore cordialità italiana, vi offre un caffettino, un po’ per scaldarvi le ossa in previsione dell’inverno (ve lo offriamo bollente) e un po’ per svegliarvi, che il momento sembra richiedere parecchia concentrazione. Il nostro caffè, vi avverto, è però corretto con un po’ di tutto; la solita, apparentemente caotica, inspiegabilmente espressiva, offensivamente vivace ammucchiata di idee e concetti, per ribadire che ci preme molto di più farvi pensare che inculcarvi qualche verità preconfezionata. Per l’occasione (ma quanto vi vogliamo bene!), Pink Sesso si è anche addolcito un po’ per zuccherarvi l’abbeverata, e i migliori (secondo noi), tra gli articoli arrivati in redazione verranno sbattuti su Lahar per confondere il più possibile il gusto di ‘sto sacrosanto caffè. Gli altri ci saranno ugualmente, pubblicati via via sul web, durante il lungo autunno caldo che ci attende, così, dovessero abbassarsi ancora le temperature, potrete sempre bervi un caffettino alla faccia nostra.

di Redazione Lahar