ASSENZA

 

Che fine hanno fatto gli amici del magma? 

Probabilmente qualcuno se l’è chiesto. D’altronde ne è passato di tempo e ne sono successe di cose dalla scorsa estate, quando il vulcano si è silenziato. Ecco perché prima di parlare del presente vorremmo fare qualche passo indietro, fino al numero #41 Scusami.

Dalla prima piega si è sempre celata una redazione composta in primis da amici, da ragazzi ovvero con occupazioni, passioni e molto spesso pensieri diversi. L’eterogeneità del gruppo ha permesso che i discorsi, a volte sprecati e mai emersi, iniziassero a prendere forma.

Ogni singola decisione, ogni idea, ogni controversia è stata manovrata da una complicità che riusciva a superare di gran lunga sia il necessario che il superfluo. La volontà era spingersi oltre la superficie e annegare in quel mare di pensieri, a volte scottante ma sempre piacevole, che ci ha portati fino a qui oggi.

Lahar Magazine è un foglio piegato, mai rilegato, dove l’unico vero collante necessario sono le persone. Questa sinergia si riduce ad una morsa potente quanto precaria, poiché soggetta unicamente alla forza di volontà di ognuno e, alle volte, ai capricci del fato.

Tuttavia, senza che ce ne accorgessimo, il tempo ha cambiato le nostre età e quelle di chi ha fatto parte del progetto. Ha mutato le nostre volontà e le nostre logiche, rendendo difficile ormai la comunione d’intenti.

Nessuno di noi ha mai voluto abbandonare Lahar Magazine veramente, perciò abbiamo scelto di chiudere il cerchio come si deve, nel rispetto delle nostre gioie e fatiche, di coloro che negli anni ci hanno sempre osservati credendoci, di te che ci leggi adesso.

Perciò abbiamo rimesso le mani in pasta e ci siamo riuniti, per l’ultima volta, per dar vita a Lahar Magazine #45 – L’Ultima Volta.