Autòs

Oggi ho deciso che allaccerò prima la scarpa sinistra e poi la scarpa destra. Oggi ho deciso che preferisco la scarpa destra a quella sinistra e allaccerò prima quella destra. Oggi voglio mangiare una mela ma oggi le mele non mi piacciono, in questo momento gli voglio davvero bene però ora non gliene voglio più. Lui mi dice di fare questo, lei invece mi comanda l’opposto. Se ora ascolto la musica ora sto mangiando la mela che prima odiavo ma che invece adesso amo, e succhierei la mela fino al torsolo perché questo torsolo è davvero affascinante. Alle 15:01 amavo il colore giallo ma ora sono già le 15:03 e vorrei spruzzare indaco da tutti i pori. E se poi sono le 18:01 vorrei tanto bere un tè ma alle 18:06 il succo all’albicocca. Alle 14:25 volevo giocare a nascondino però poi è arrivata la pioggia e ho giocato lo stesso a nascondino, ma in casa e ci ho giocato per solo dodici minuti. Vorrei parlare di dettagli, le linee delle mattonelle quando sei per strada e cammini sui marciapiedi, io le salto tutte perché sono sicura che se le toccherò il gioco contro di lui sarà perso. Io non voglio perdere contro di lui e lei non vuole che io venga sconfitta dalla linee.

Si è vero non vogliamo che lei le tocchi ma è solo perché vogliamo proteggerla, dicono che se tocchi quelle linee come di magia scivolerai giù per un lunghissimo tunnel e poi arriverai in un mondo talmente incandescente che diventerai cenere e polvere allo stesso tempo. Noi non vogliamo diventare polvere,anche se alcuni, ci considerano così, in realtà siamo delle persone vere. Abbiamo degli occhi, si, sono due, delle mani,dei piedi e anche quelli sono due, e poi delle orecchie e sono due pure quelle. Ma insomma sono proprio fissati questi col numero due.

Ora sono le 2:07 della notte e in questa cameretta mi sembra ancora giorno, vedo il sole e le nuvole scorrono sopra di me, lui non vede la pecorella che ho appena visto e nemmeno lei, sono triste, non vedono quella meravigliosa tigre nelle nuvole che vedo io. Non sono più triste anzi sono felice ed avara delle mie nuvole delle 3:09 della notte. Poi sbatto gli occhi e le nuvole sono sparite. E’ arrivata la strega che mi da queste piccole cosette bianche e mi dice che appena le avrò ingoiate rapidissimamente le nuvole ritorneranno,però anche l’ultima volta ha detto così e le nuvole non sono più ritornate. Oggi c’è il sole alle 12:04 qui. Ma non vedo le nuvole, devono essere state quelle cosette bianche, secondo me sono delle gomme, si me le fanno mangiare così cancello dalla mia mente le nuvole, ma loro non sanno che le nuvole le ho colorate con il colore acrilico ed è impossibile che si cancellino. Loro non sanno che amo quelle nuvole, loro non sanno che in questa mente ci stiamo in migliaia e che è impossibile sfamare tutti con quelle cosette bianche, è impossibile annientarci qui dentro perché siamo davvero tanti. Io lo so che non mi credete perché siete tutti abituati alle nuvole vere, ma se solo per una volta avreste la possibilità di poter toccare con le vostre mani le mie nuvole, credo che davvero vi sarebbe difficile tornare a quelle nuvole da quattro soldi. Se solo potessi regalar voi i miei occhi, vedo: il volo delle api, le formichine che camminano una dietro all’altra senza sbagliare di un passo, le persone che sono così grigie e solitarie anche se ti sorridono per finta, i bambini, quei bambini che io vedo solo da qui dentro perché non ne ho mai visto uno di vero. Mi sono guardata, mi sono osservata, ma non c’ho visto una bimba, ci sono occhiaie, piaghe, sporcizia. C’è una corazza però, una corazza che mi permette di stare qui, quella corazza sono le mie nuvole, i miei animali, la mia cameretta piena di api che volano, di formichine che camminano, poi ci sono pure gli alberi che ho piantato l’altro giorno e addirittura un dinosauro è venuto a giocare con me. I bimbi veri, non ci saranno mai.
E poi ci siamo noi. Ma nessuno potrà mai capire.

(di Francesca Iorio Garcia)