Bodhisattiva

Avevo smesso di mangiare carne rossa, perché non volevo che tra me e te si creasse disarmonia sessuale.
La carne rossa non viene assimilata dall’organismo, certi acidi corrodono le giunture.
Avevo seguito un tutorial di tai ji su Youtube. Pensavo che sarei rimasto calmo e sarei anche diventato più flessibile. Praticavo la prima forma al parco, mentre appena sveglio facevo il saluto al sole. I benefici, li percepivo.
Compravo pasta di kamut, avevo buttato via aglio e cipolle. Raccolgono germi.
Avevo smesso di mangiare carne bianca, perché è troppo lavorata, e pesce, per via del mercurio che avvelena il sangue.
Avevo smesso di radermi. Avevo comprato un telo peruviano a motivi triangolari e l’avevo fissato al soffitto sopra al letto. Così potevamo essere parte del mondo, sempre. Avevo chiesto al venditore se l’avessero intessuto dei bambini. Aveva detto di no.
Avevo comprato trentasei candele al bergamotto, da mettere sul davanzale, sul comodino e ai piedi del letto.
Avevo smesso di mangiare più di un tipo di legume al giorno.
Preparavo il seitan in casa e con il seitan preparavo un ragù per la pasta di kamut. Non ero sicuro, però, di voler mangiare la pasta di kamut, perché alla fine si tratta sempre di grano.
Mi chiedevi se potessi farmi i dreadlock. Ti promettevo di farmi crescere i capelli.
Compravo solo frutta e verdura di stagione, dai contadini. Ho dovuto conoscere dei contadini.
Avevo scoperto che il mio pene è di tipo uomo danzante. Stavo diventando una persona equilibrata.
Non servirebbe nemmeno dirlo, ma avevo smesso di bere alcolici. Avevo partecipato, però, a un rituale ayahuasca.
Dopo cena, mangiavo delle fette di ananas, perché aiuta il metabolismo e giova al sapore dello sperma. Ne mangiavo anche il cuore, perché ricorda il bambù e favorisce la digestione.
Mangiavo carote per la vista e noci per il cervello, secondo la dottrina della segnatura.
Quando potevo, mangiavo con le mani e facevo in modo che la temperatura del cibo non superasse mai i trentasette gradi.
Inspiravo ed espiravo secondo combinazioni di numeri primi.
Dormivo tra i venti e i trenta minuti dopo pranzo, mi svegliavo all’alba. Meditavo.
Bevevo tè verde in una tazza cinese, fatta in Cina.
Eppure i capelli si sono ingrigiti, e si spezzano, e si spezzano anche le unghie con le cuticole sollevate che sanguinano, quando metto le mani in tasca, e anche mi vengono i crampi allo stomaco, eppure continuo anche senza di te, anche quando penso che tutto questo non ti è bastato.