Book Pill

Dalle bio dei profili twitter di certe “Sono stronza, solare e pazzapazzapazza”, all’amica che accusa l’altra di essere: “fuori di testa ad abbinare il rossetto fucsia alla giacca verde”, alla signora davanti al banco frutta e verdura che inveisce contro i prezzi esagerati, a quelli che canzonano gli omosessuali con un “Pazza!”, scrollatina di spalle e sguardo malizioso, tutti, e dico tutti, ci siamo definiti “matti” almeno una volta nella vita.

Perché, diciamocelo, chi di noi non vorrebbe esserlo?

Lottiamo strenuamente per essere considerati “diversi”, un po’ disturbati pur non avendo mai preso uno psicofarmaco in vita nostra. Godiamo nell’essere ritenuti fuori dai cliché, originali nei gusti e nelle scelte, ricercati in quello che leggiamo ed indossiamo. Tutto, pur di non apparire davvero come siamo. E non so se sia perché ci hanno convinti che non andiamo bene, che non siamo giusti. In questa ricerca continua di pazzia, di estremo, di estrosità finiamo irrimediabilmente per essere degli stampini, delle fotocopie. Stiamo con quelli come noi, nei locali che piacciono a quelli come noi, beviamo quello che bevono quelli come noi. Allora dov’è la follia? Cos’è l’essere giovani e ribelli? Dove diavolo sono finite le nostre speranze, i nostri dubbi sbattuti contro il muro, le certezze urlate e perse da qualche parte? C’era un tizio, un certo Erasmo da Rotterdam, che scriveva queste parole, un milione di anni fa, più o meno: “Se piaci a te stesso, se ti ammiri, questo è proprio il colmo della follia; ma d’altra parte, dispiacendo a te stesso, che cosa potresti fare di bello, di gradevole, di nobile?”. L’elogio della follia, un saggio del 1511, che non è stantio per niente, che dovete leggere, riportare sulle vostre agende, memorizzare, tatuarvi al posto di quelle lettere giapponesi che significano “Ricordati di lavare il water”, usare per capire un po’ di più voi stessi, per non cadere vittime della Natura Matrigna.

Per comprendere, finalmente, che comunque vada ne sarà valsa la pena.

Erasmo da Rotterdam, Elogio della follia, Mondadori

di Tamara Viola