Buongiorno

Sempre la solita voce ovattata che risponde di sì e io stipata in uno spazio angusto che non mi fa respirare, presa, sbattuta dentro freddo metallo, rinchiusa in una prigione forata, il vapore che mi entra dalle narici soffocandomi, l’aria non esiste, caldo, caldo, è l’unica sensazione che riesco a provare, gorgoglii sconnessi mi circondano, locomotive forse, per andare lontano, non lo capisco sono troppo frastornata. Un sibilo e poi più niente, solo profumo dolce che mi accarezza, io che divento morbida, bruna, amara, calda, accogliente. Una sensazione di benessere mi pervade, mi sento completa. Un salto nel vuoto, tocco un fondo freddo e liscio, rabbrividisco e divento la gioia mattutina di chi senza di me non sa affrontare la giornata, sono amata. Una volta ero per pochi, ora posso essere di tutti, ma mantengo un discreto fascino, provano ad addolcirmi con granelli brillanti, ma il mio animo rimane cupo, amaro, mi violano con freddi liquidi, macchiano la mia integrità con bianche schiume, ma preferisco quando mi desiderano vergine, assaporandomi per quella che sono, amando il mio aroma sensuale, il mio animo esotico e le mie movenze sinuosamente accattivanti. Sì, puoi chiamarmi Caffè, ma anche il piacere è donna e io sono una lei.

di Angelica Basso