C’est tellement simple, l’amour

Mi sono ritrovata nel posto giusto al momento giusto, o nel posto sbagliato al momento sbagliato ? O ancora nel posto giusto al momento sbagliato, o nel posto sbagliato al momento giusto ? Sono domande che mi sono posta spesso, specie in un momento di transizione come questo, a ventidue anni, in cui viene voglia di rimettere in dubbio qualunque cosa, in cui l’incertezza è padrona e si potrebbe cambiare tutto in un attimo con libertà e leggerezza. Qualcuno potrebbe rispondere secondo la teoria del multiverso, proposta per la prima volta da Hugh Everett e promossa da diversi studiosi di fisica quantistica. Per ogni scelta che facciamo nella nostra vita si crea una ramificazione di universi paralleli in cui compiamo tutte le altre scelte possibili, dove possiamo essere più felici o morire tragicamente, e dove il posto e il momento giusto può diventare sbagliato per i nostri molteplici Io. Le coincidenze sono qualcosa di magico, sfidano la gravità della ragione che ci vuole ancorare a terra. “E se…” è spesso l’inizio di una serie di rimpianti, il sogno di qualcosa che non è stato e che un’altra coincidenza ha spazzato via, o forse è stata una scelta? La volontà mi ha portato a Parigi, il caso mi ha fatto restare. Quel bar dove ho incontrato lui era il posto giusto. Una coincidenza ha voluto che accompagnassi un’amica in quella via per cercare casa, ero delusa da una storia sbagliata e mi annoiavo, lei invece aveva sete. Per una coincidenza lui lavorava di domenica, il suo giorno libero. Una delle poche situazioni della mia vita veramente casuali; se avessimo scelto il bar poco più sopra io ora sarei in Italia e chissà che starei facendo. Invece è bastato un giorno, un’ora, un frappé frappè ed ora davanti a me c’è un altro paese, un altro paesaggio, un’altra lingua, dell’avocado e una vita che non avevo immaginato. Ma quel giorno, tra tutte le coincidenze, io ho scelto, ho scelto di parlare con lui, raro per me fare il primo passo; invece di alzarmi e andarmene ho agito e così ho scelto inconsciamente che quello fosse il posto giusto al momento giusto.

Svuotando i vecchi armadi ho trovato una piccola maglia bianca, l’unica che ho conservato dalla mia infanzia, c’è scritto Paris, stile graffito con bomboletta; tredici anni fa mentre la compravo, lui taggava le metro…