Cicciolina è cosa nostra

Si erano conosciuti per caso. Lui, Jeff Koons, l’aveva contattata per farla diventare protagonista di una serie di opere che sarebbero finite alla Biennale di Venezia; lei, Ilona Staller detta Cicciolina, accettò di buon grado l’incarico visto l’alto tasso erotico, per non dire pornografico, delle foto in questione.
Del resto, in quel lontano 1990, Ilona aveva già fatto sognare un paio di generazioni con le sue performance sopra, sotto e fuori le lenzuola.
Jeff invece si stava consacrando nel mondo dell’arte come l’erede di Warhol per l’impronta altamente pop di molte sue creazioni, e come il nuovo Duchamp grazie alla riesumazione dell’idea del “ready made”.
Tra Koons e Cicciolina fu un amore fulmineo, improvviso, passionale, che sfociò in breve tempo nella più classica delle proposte di matrimonio.
E per chi crede che un artista sia superiore a certe cose, che viva in una sorta di iperuranio dove le leggi della normalità non sono di casa, ecco che decisero di sposarsi il 14 febbraio 1991, il giorno di San Valentino e degli innamorati. Da carie ai denti diremmo noi mortali. E aggiungiamoci degli invitati famosi, una schiera di telecamere, una cerimonia ad hoc: tutto già visto, tutto troppo scontato. Soltanto la location del matrimonio, davanti al Museo d’Arte Moderna di Budapest, migliorava parzialmente delle scelte più consone ad un ex concorrente del grande Fratello.
Il sacro vincolo durò per due anni intensi. Per un po’ la cosa funzionò, producendo dal punto di vista artistico la serie di foto e di sculture “Made in Heaven”, con le più disparate posizioni sessuali dei due sposini; dal punto di vista pratico nacque un figlio di nome Ludwig.
Ma la fiamma si spense presto per diversità di vedute. Jeff si era sposato per impossessarsi di un’icona sexy, una bellezza eterea con la pelle chiara e le guance rosse da bambina, ma con l’animo da peccatrice; lei si era sposata per diventare una mogliettina tutta casa e figli e per abbandonare la sua nobile professione.
Ma da troppo tempo era diventata simbolo dell’amore libero, da troppo tempo era nell’immaginario di tutti; e tu, caro Jeff, che volevi tenerla solo per te, ricordati che Cicciolina è anche cosa nostra.

(di Giulio Sogliacchi)