Deviazione

Hai tirato fuori due bottiglie dallo zaino.
Tua sorella era ossessionata dall’idea di andare in Spagna dopo la maturità: metteva fiori tra i capelli e comprava qualunque cosa avesse l’aria española. “Gliele ho fregate prima, dovrebbero essere ancora fresche”.
La prima Desperados. La prima birra, in realtà. La mia faccia schifata. Ridevi, mi passavi le dita tra i capelli. Dodici anni sono abbastanza per capire l’amore?
Hai incrociato il mio sguardo in corridoio.
La mia classe era al tuo stesso piano: era diventato un rito cercare di farsi notare dai ragazzi di terza durante la ricreazione e io pensavo di avere un vantaggio. Invece non mi rivolgevi la parola.
La prima delusione. Col tuo aiuto ho iniziato a costruire la fortezza attorno al mio cuore. Sbuffavi, ti passavi le dita tra i capelli. Quattordici anni sono abbastanza per capire l’amore?
Hai tolto la maglietta sudata.
Il ciliegio in giardino fremeva nel vento: ci siamo seduti a osservarlo per un po’, tuo padre voleva tagliarlo alla fine dell’estate per costruire una tettoia. “Non lo capisco, vorrei solo partire.”
La prima domenica. Normalmente c’era sempre qualcuno da te. Sbirciavo nervosamente casa mia dall’altra parte della strada. La mia pelle d’oca. Pensavi, mi passavi la canna. Sedici anni sono abbastanza per capire l’amore?
Hai organizzato una festa.
Dalla finestra potevo vederla mentre appendeva lo striscione. L’hai aiutata con la scala: non era mai stata particolarmente stabile, anche se l’abbiamo sempre usata per raggiungere le ciliegie più alte. Non avevo intenzione di venire, ma nemmeno di andare a dormire. “Dai ti prego passa, è l’ultima sera in cui ci vedremo”. “O la prima di molte in cui non lo faremo”.
Non ho pianto, dentro la mia fortezza. Diciotto anni non sono abbastanza per capire l’amore.
Quindi ho cambiato idea. Ho visto i fari della sua auto allontanarsi e sono venuta a bussare alla tua finestra. La voce mi tremava. Piangevi, passavi il bicchiere da una mano all’altra. “Prima di noi…”. “Non siamo mai esistiti. Ma io, prima di te, non ho nessun ricordo”. Nemmeno i tuoi vent’anni sono abbastanza per capire l’amore.
La prima deviazione. Credevo non avrei mai smesso di rincorrerti lungo la tua strada. Prima di vederti partire non avrei mai immaginato di poter percorrerne una mia. Ho pianto, passavi in auto davanti alla mia finestra.