Fame di dati

“Domani ho un impegno a Villafaretta di sopra, prenderà il 3G? – Non so sai, al massimo ci whatsappiamo prima, così poi ti invio un paio di link e il report da scaricare! – Ma aspetta che devo trovare una connessione Wifi altrimenti non ho abbastanza traffico dati per scaricarlo, così ti chiamo da li su skype.”

Il delirio di chi non ha abbastanza dati soglia per far funzionare il suo smartphone: il pane del 2014: anno in cui le compagnie telefoniche regaleranno sms e chiamate ma faranno pagare come oro 1 Gb di traffico dati, attraverso il quale passeranno tutta la musica, tutti i video, tutte le foto, tutte le interazioni della tua nuova vita: digitale. Diventerà il nostro pane quotidiano, base semplice, infinitamente scomponibile ma infinitamente importante per tutti. Sarai uno da 500 mega? Sarai da 200 Mb a settimana o da 2 Gb al mese oppure sarai parte dell’aristocrazia col piano flat per navigare senza limiti. Ma avrai poi limitazioni della velocità?

Ecco che quindi il pane potrà essere condito, di prima o di seconda scelta, sarà così prezioso che chi rimane senza connessione si rifugerà negli hotspot wifi, sempre troppo lenti, sempre troppo limitanti, sarà il capostipite di un nuovo concetto di povertà, di fame di dati. Mi scappa un sorriso amaro se penso che ci saranno gli “schiavi” che rimarranno dentro i locali con wifi e magari una presa per ricaricare il proprio smartphone sempre scarico e i “liberi” che potranno navigare con la loro potente connessione 4G con un dispositivo potente come il macbook dal quale sto scrivendo ora. Ovviamente come in ogni cosa: i liberi saranno i ricchi.

di Riccardo Alessandro Didonè