La concezione del martirio

Ogni espressione dell’essere umano, a seconda del locus spazio-temporale, può essere posta, rispetto quella che è la “bilancia” della realtà, o sul piatto del normale o su quello dell’anormale.

L’essere umano, conosce il proprio mondo attraverso differenti strumentazioni conoscitive, grazie a cui configura e rende oggettive molteplici realtà. Disponiamo di particolari “architetture”, le cui produzioni precipitano nel mondo della vita quotidiana; una di queste è il senso artistico.

In quest’articolo si andranno a scomodare la seconda e la settima arte – musica e cinema –, tentando di insinuarci nella manifestazioni di realtà prodotte da due membri della nostra specie.

Qual è il fil rouge che unisce questi due malefici esemplari della nostra Specie? Entrambi, rappresentano ciò che simboleggia l’apoteosi del censurabile, del blasfemo e dell’olocausto (nell’uso etimologico del termine); in “poche” parole, dell’estasi paradisiaca dell’essere parte del male puro, degli archetipici terrori e proibizioni fardello della nostra epoca, che solo pochi di noi sono stati in grado di provare (o riescono romanticamente ancora a farlo).

ESSERE IL PRESCELTO

ESSERE LA CONCEZIONE DEL MARTIRIO

ESSERE TUTT’UNO CON IL PORTATORE DI LUCE

Lucifer Valentine, regista fondatore di un sottogenere dell’horror chiamato Vomitgore, e Nattramn un tempo vocalist di una one-man-band Depressive Black Metal, ora fautore di vari progetti solisti Industrial Dark Ambient.

Da una parte dell’abisso, abbiamo Valentine e la sua amata vomitgore-trilogy, (de)composta da Slaughtered Vomit Dolls (2006), ReGOREgitated Sacrifice (2008) e da Slow Torture Puke Chamber (2010); dall’altra, Nattramn con la “band” Silencer e l’album Death – Pierce Me (2001) e al seguito uno dei suoi progetti solisti Diagnose: Lebensgefahr con l’album Transformalin (2007).

Durante la lettura è necessario l’ascolto di uno di questi due album:

https://www.youtube.com/watch?v=d_MV_jx-QhM

https://www.youtube.com/watch?v=hJzo7L0pf-I

 

Dal Vangelo secondo Valentine:

Versetto Primo. Slaughtered Vomit Dolls;

protagonista di questa prima pellicola (nonché delle altre due) è Angela Blisters Aberdeen, teenager bulimica, con alle spalle abusi sessuali e di fronte una fuga da casa, che la porta a stringere un patto con il Diavolo in una camera di un fatiscente motel.

Una narrazione di 71 minuti all’interno di cui, la dolce Angela viene precipitata in una spirale di prostituzione, consumo di sostanze psicotrope, torture, omicidio, masochismo gratuito, smembramento e vomito.

Versetto Secondo. ReGOREgitated Sacrifice;

la frenesia della mattanza viene ripresa dov’era stata lasciata.

Angela nel proseguo del suo Dantesco viaggio, viene ora cullata tra le spire di un compassionevole incubo di morte e rinascita, dai due Neri Angeli Infernali, due gemelle.

I frame offerti da questa seconda pellicola sono riassumibili in: vomito, fellatio, vomito, infibulazione, il regista che vomita con un polipo in testa, vomito, una tarantola che viene infilata in un utero, ancora vomito e amplessi in gravidanza.

Versetto Terzo. Slow Torture Puke Chamber;

è il momento della restituzione.

Dopo il tragitto percorso con le due precedenti pellicole, Angela condivide ora con noi gli abusi subiti da bambina e di cui ha fatto tesoro.

Ci rivela tutto il suo Amore per la sottomissione infrangendo e ri-assemblando i canoni dell’estetica.

Decostruzione.

Gli ormai onnipresenti, e bellissimi, corpi nudi cosparsi di vomito si trovano ora a gustare torte di compleanno decorate con insetti e ad insegnarci autoerotismi con crocefissi.

Life span.

 

Dal Codice di Nattramn:

Prologo. Death – Pierce Me;

«Rip my throat, drink my blood,
Strangle me, drown me,
Give me vain and give me pain,
Knives running through me,
Oh, Master of Wounds – cut me
Chase me, waste me,
Leave me in your arms
Cold hands, fingers like razors,
Break my neck, put out my light,
Crush my hope, rape my life
Cut me, hurt me, cut me, hurt me…
Cut me, cut me, cut me, cut me,
Take my life, kill me and kill me (and…)
I am what you deserve,
Death do me submerge».

Questo è il testo della prima traccia dell’album (nonché della demo del 1998).

In un crescendo continuo si attraversa la sofferenza che sfuma poi nella pace eterna concessa dall’oblio.

Il martirio auto-inflitto conduce al sollievo tanto agognato.

Non c’è emozione, ma pace.

Non c’è passione, ma serenità.

Non c’è caos, ma armonia.

Svolgimento.

Nel periodo successivo la pubblicazione dell’album Nattramn da forma alle sue visioni, metafore e allegorie tra uomo e maiale, un anticipo di quanto poi conterrà il suo libro di poemi Grishjärta – Pig’s Heart (2011).

Il verbo diviene carne.

Nattramn si flagella le dita delle mani e unisce alla sua carne viva due zampini di porco.

Il suo destino si incrocia con quello dell’Ospedale Psichiatrico di Växjö, da cui riesce in seguito a scappare.

Si narra che in un parco, abbia aggredito e ferito gravemente due bambine usando un’accetta, per poi scappare poi su una bicicletta.

Durante l’arresto avrebbe implorato la liberazione.

“Uccidetemi”.

Parole attraverso le urla.

Epilogo. Transformalin;

«Pull Out My Teeth
Inhuman Grin
Peel Of My Skin
Break The Bones Beneath
Empty Me
Disembowel Me, Control Me
Slash My Throat
Transformalin…Transformalin!
Steal My Voice
It Can Not Be Heard
Remove My Eyes
You Can Not Be Seen
Drill A Hole
In My Skull
Fill Me Up
(and) I’m Sterile
With A Stench Of Purity And Ethyl
Apply The Feet
Forget The Pain
On White Sheet
Altered Mind
Let My Sleep, In Formalin
Violate Me, Expose Me, Offend Me, Touch Me…After I’m Dead…Or…
Just Flush Me Down The Drain
Transformalin..Transformalin!
Transformalin..Transformalin!
Transformalin..Transformalin!
Not Human And With A Pigface (Pigface! Pigface!)
Put Me To Sleep»

Diagnose: Lebensgefahr (Diagnosi: In Pericolo Di Vita) è una cooperazione tra Nattramn, il Reparto Psichiatrico del

 Växjö e l’ufficio della Sanità e sicurezza di Växjö.

Ciò che viene offerto dall’opera di Nattramn è quanto è stato a lui offerto dal reparto psichiatrico alla sua mente.

Ci troviamo ora all’interno della sua realtà.

Vediamo ciò che lui pensa.

Odiamo ciò che lui assapora.

Percepiamo ciò che lui agisce.

Abbiamo perso la via verso la pace e la liberazione.

Ci troviamo in una configurazione del purgatorio da cui non possiamo più allontanarci.

Ii Messia dalla Faccia di porco ci ha ora abbandonati…

…ma in vero, siamo stati noi ad abbandonare lui.

Cosa di Valentine e di Nattramn ci può allo stesso tempo disgustare e affascinare? cosa ci mette nella condizione di provare timore e fascino guardando un film del primo o ascoltando un album del secondo?

Il fatto che il loro martirio precipita nel reale.

Il vomito, il piscio o le donne in dolce attesa di Valentine (smembramenti a parte) divengono reali e sono reali anche le ferite e le ibridazioni suine di Nattramn.

Per ogni folla di uomini della strada che scelgono di vivere secondo le regole, implicite o meno, istituite dalla Comunità Umana, ci sarà sempre un frammento di Essere Umano che deciderà di scegliere un percorso diverso.

Ci saranno sempre delle configurazioni di realtà in grado di traghettare attraverso significati che per noi sono sterili e sconosciuti, ma che per i loro pellegrini rappresentano il sentiero dorato verso quello che noi diciamo essere la vita.

 

Per chi volesse un altro assaggio artistico;

Settima arte:

Nacho Cerda; “Genesis” e “Aftermath”.

Seconda arte:

Peste Noire; “Ballade Cuntre lo Anemi Francor”.

Florinda Bolkan