Lei è pazzo

Come si comporterebbe lei se un giorno, una volta aperti gli occhi, si presentasse un esperto dicendole “lei è pazzo”?!
Non lo sa?
Glielo dico io.
Lo guarderebbe dubbioso, cercherebbe di capire se costui è uno squilibrato o se sta architettando qualche strano espediente. Cercherebbe di comprendere cosa nasconde quel volto paffuto e barbuto. Proverebbe a comprendere. Ma una volta compreso, si prenderebbe quella bella etichetta colorata con la scritta “pazzo” e la appiccicherebbe sulla fronte, così, perché i sani le hanno detto che si fa così.
Il mondo inizierebbe a scricchiolare sotto i suoi passi. Le decisioni inizierebbero ad essere ardue imprese. I semplici gesti, delle fatiche incolmabili. Inizierebbe a guardarsi attorno. A guardarsi dentro. Proverebbe un forte senso di inadeguatezza. Un desiderio folle di imitazione spasmodica dei comportamenti degli altri. Non importerebbe più ciò che vuole. Importerebbe solo ciò che è giusto. Un’ambizione sconsiderata di essere un uomo vuoto in grado di riempirsi con tutto ciò che va bene.
Se le dicessi che cagare solo due volte al giorno è da pazzi, cosa farebbe? Proverebbe a farlo più spesso. Si impegnerebbe a tal punto che ci sarebbero solo due risultati possibili. Se ci riesce il capitolo si chiude. L’esperto è contento e la caccia alle streghe verterà sugli stitici. Se non ci riesce, farà finta. Fingerà. Fingerà di cagare tre o quattro volte al giorno. Magari cinque. Nasconderà della merda dentro ermetici sacchetti di plastica e la butterà giù per il water a richiesta. Ripeterà l’azione fino a renderla un’abitudine. Preparerà piani di salvataggio in caso di escrementi non reperibili. Girerà il mondo in cerca di merda che sia compatibile con la sua. Ne sentirà l’odore. Ne valuterà la consistenza. Comprerà un cane solo perché le possa cagare comodamente in giardino. Perché lei quell’etichetta appiccicosa sulla fronte non la vuole. Farebbe qualsiasi follia, pur di essere normale.
Ciò non toglie però, che se potessi scegliere, vorrei cagare quando ne ho bisogno.

(di Christian Caldato)