Morire D’amore

“E magari morirò, magari no, di troppo amore, chi lo può dire?” cantava Ivano Fossati e con lui mille altri artisti, tutti sostenitori di quell’amore tormentato, fatto più d’affanni che di gioie, che, prima o poi, fa sospirare tutti.
Poi c’è chi d’amore è morto davvero, un giorno qualsiasi di giugno, a Orlando, in Florida.
Il Pulse è una discoteca gay, piena di gente che voleva fare festa, divertirsi, magari innamorarsi e invece ha incontrato la morte sotto forma di un fucile impugnato da un uomo che non sopportava di vedere felici quelli come loro.
Quelli diversi. Quelli strani. Quelli che vogliono gli stessi diritti, poi il matrimonio, poi i figli e un domani chissà cos’altro.
Mi sembra di sentire i suoi pensieri: qualcuno deve punirli, tutti questi froci di merda! E il prescelto era proprio lui.
Una vittima ha mandato un sms a sua madre, dal bagno in cui era nascosta: ti voglio bene mamma, morirò. In cinquanta non ce l’hanno fatta, cinquanta famiglie spezzate per sempre.
Morti d’amore, non saprei come altro definirli, per amare in modo sbagliato,la persona sbagliata. Al di là della matrice dell’attentato, delle mille elucubrazioni che si fanno sui giornali in queste ultime ore, mentre sopraggiungono sempre nuovi dettagli, mi strazia vedere come d’omofobia ancora oggi si ferisca e addirittura si perisca e come fa presto la gente sui social network a mettersi addosso una bandiera qualsiasi, meno quella arcobaleno. Perché “se si fosse trattato di etero non sarebbe successo” che è un modo più subdolo di dire che, in fondo, se la sono andata a cercare.
Come può una persona decidere per l’amore degli altri, al punto di uccidere? Quanta convinzione, quante sicurezze bisogna aver accumulato nella vita per pensare che se sei fatto in un certo modo allora vai bene, ma se sei fatto in un altro allora no, sei sbagliato, invertito, un errore umano?
Il Dio che piace tanto ai credenti, qualunque sia il suo nome, se non fa errori, allora come giustifica i gay ai suoi infervorati simpatizzanti? Sono tutti comparsi il settimo giorno mentre Lui riposava? Un bello smacco eh, Sua Infallibilità?
Perché ci si scalda tanto blaterando di uguaglianza ma guai se accenni alla causa LGBT non facendo direttamente parte del club perché “non riguarda mica te”, come se a non riguardarci fosse, sostanzialmente, il mondo in cui viviamo.
Trattare questa tragedia come minore, secondaria, trascurabile, è un atto di superbia che non ho alcuna intenzione di condividere.